09 febbraio 2009

Presa diretta : la scuola tagliata

Aversa, ore 4 del mattino. L'esercito dei precari della scuola si muove verso Roma. Sono i bidelli (senza cui la scuola non si apre), le insegnanti in cerca di un posto di ruolo da anni.Tutti precari che subiranno la scure della riforma Gelmini sulla scuola: 342 mila precari in meno in 3 anni.
87 mila docenti.
Su un totale di 18 mila nella sola Campania, entrano in ruolo solo 82: il sistema non è in grado di assorbire la massa di insegnanti, che sono costretti ad accettare un giorno di supplenza qua, qualche altro giorno là, pur di far punteggio nelle graduatorie.
Finchè ci saranno le graduatorie.

Precari che pur di lavorare, pur di rimanere a galla nelle graduatorie sono costretti pure a pagare: pagare i corsi di abilitazione (da 800 a 1000 euro, che arrivano fino a 3000 euro). Corsi tenuti da università, anche quelle telematiche.O come i master, che dopo la riforma Moratti del 2004 portano pure loro punteggi: 1 master = 1 punto (se non ho capito male).
Un corso costa 1000 euro, per 17000 iscritti fanno un business di 15 milioni di euro. E nei corsi sei sicuro di passare, perchè le università che li rilasciano sono così cortesi da darti sia i test, che le risposte.

Bella la vita dei bamboccioni della scuola: sfruttati due volte, e pure indicati dai signori ministri come una delle cause dei costi alti dell'istruzione e della scuola in Italia.

Poi c'è l'altro affare delle supplenze negli istituti paritari, privati: l'ultima strada per un insegnante precario. Se va bene si prende un rimborso e magari ti pagano pure i contributi.
Se va male, prendo solo i punti per andare avanti nelle graduatorie.

Almeno questo è quello che Domenico Iannacone riportava degli istituti privati di Salerno.Istituti dove si paga per avere il diploma, garantito a tutti, basta andare almeno una volta al mese nell'istituto. Un baratto dove da una parte si vende il pezzo di carta, dall'altra i 12 punti per l'insegnate.


Se questo è il livello dell'istruzione primaria, secondaria e degli istituti privati, non possiamo lamentarci se le classifiche dell'Ocse sulla preparazione degli studenti ci vedono agli ultimi posti.Professori mal pagati, poco incentivati, al limite della schiavizzazione, costretti a cambiar sede ogni anno.
Istruttivo il confronto tra l'istituto di Caivano, gestito dalla preside Canfora con tanta passione e buona volontà.
Ma con poco altro. In quell'istitituto, in una zona disagiata, di periferie, dove i ragazzi provengono da famiglie con problemi, lo Stato italiano ha deciso di investire il meno possibile. Il risultato è che in quelle zone c'è il maggior tasso di abbandono degli studenti.

Iacona è andato poi in Svezia, nell'istituto nella zona più povera di Stoccolma, frequentato per lo più da stranieri.qui lo stato svedese ha deciso din investire sul meglio: i migliori insegnanti per una migliore integrazione, le migliori strutture.
Tutto gratis, perfino la mensa e la colazione alla mattina.
E gli investimenti non riguarda solo quel liceo: Iacona è entrato poi nel liceo "Norma Reale".

Connessioni wireless per andare su internet, portatili a disposizione degli studenti, sale ricreazione, sale mense che sembrano locali alla moda, laboratori che non abbiamo nemmeno nelle università in Italia.
Il centrodestra che governa in Svezia non si sognerebbe mai di tagliare i fondi per la scuola e la ricerca, nonostante la crisi.Anzi, proprio perchè c'è la crisi, gli studenti svedesi devono essere i migliori d'Europa e del mondo. In Svezia gli studenti universitari ricevono un sussidio per studiare: quest'anno il governo ha stanziato 500 ML di euro in ricerca e sviluppo.
Direte voi: ma non hanno il debito pubblico che abbiamo in Italia. Forse: non hanno di certo il centrodestra che abbiamo in Italia (e nemmeno il centrosinistra della passata legislature).Ieri il premier inaugurava il passante di Mestre, portato (quasi) a termine dopo 30 anni.
E anche questo è un segnale del declino. Inesorabile.
Da una parte una scuola che forma e premia i migliori, i più capaci, i più meritevoli.
Qui una università di baroni, una scuola che premia chi paga.

Il link per la puntata di Presa Diretta.

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1 commento:

citroglicerina ha detto...

la scuola è morta, w la scuola!!

iacona mostra e noi non possiamo far altro che piangere e scandalizzarci, ma ribellarci?

intervista a iacona...