La prima pagina del Giornale della Calabria di oggi è strepitosa: magari è un caso, ma se così non fosse verrebbe da dire che chi ha fatto l'impaginazione ha realizzato una satira pungente sulla situazione calabrese.
Da una parte le frane, i dissesti, la cattiva gestione del suolo pubblico e dunque, dei soldi pubblici.
Dall'altra il magistrato che sull'utilizzo di quei fondi pubblici (italiani e europei) stava indagando e che è invece stato cacciato e sta subendo procedimenti su procedimenti da parte del CSM (lui e il suo perito Genchi).
Di chi la colpa se le strade franano in Calabria ? Delle morti nella Locride? Di De Magistris ? Della classe politica calabrese?
Delitto e Castigo, verrebbe da sentenziare.
Tanto più se si rileggono le dichiarazioni del presidente della Corte di Appello di Catanzaro, Pietro Antonio Sirena: che ha espresso nella relazione di inaugurazione dell'anno giudiziario "il dovuto omaggio al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ringraziandolo di vero cuore per tutto quello che ha fatto per la magistratura italiana e, in particolare, dopo l'attacco ingiustificato e strumentale subito nei giorni scorsi da un politico".
Poichè Di Pietro è stato condannato per aver condannato i silenzi, allora meglio stare zitti, nel silenzio. Le strade franano? Cose che capitano ....
Si riferisce a Di Pietro, ma si era capito lo stesso.
Delitto e Castigo, verrebbe da sentenziare.
Tanto più se si rileggono le dichiarazioni del presidente della Corte di Appello di Catanzaro, Pietro Antonio Sirena: che ha espresso nella relazione di inaugurazione dell'anno giudiziario "il dovuto omaggio al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ringraziandolo di vero cuore per tutto quello che ha fatto per la magistratura italiana e, in particolare, dopo l'attacco ingiustificato e strumentale subito nei giorni scorsi da un politico".
Poichè Di Pietro è stato condannato per aver condannato i silenzi, allora meglio stare zitti, nel silenzio. Le strade franano? Cose che capitano ....
Si riferisce a Di Pietro, ma si era capito lo stesso.
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