08 febbraio 2009

Ermes. Una storia napoletana di Simonetta Poggiali

Lo sfondo violento e duro della città di Napoli fa da contrasto alla poesia, ai richiami della mitologia, del racconto. Luigi è un ragazzino di 16 anni del quartiere dei Tribunali: è bravo con la vespa e attraversa la città per ritirare la mesata per conto del suo capo, Gaetano, appena uscito da Poggioreale.

Nella sua mente i camorristi, i boss, i criminali, hanno le veste delle divinità di cui si parla nei libri di storia: Giove che lancia le saette e che comanda (giustamente) sugli altri dei. Perchè così deve essere nella vita, è la legge: c'è chi comanda e chi viene comandato.

Luigi è innamorato di Ninetta, proprio la ragazza del capozona, Gaetano: con lei va al mare a sognare una vita lontano diversa. In sella alla sua Vespa vive di ricordi, degli amici, dei morti, dei posti in cui è stato.
Ma è un mondo che non lascia speranze e che non da futuro.
Ermes racconta della criminalità di Napoli usando gli occhi di un ragazzo: un racconto che sembra quasi un sogno, per come è costruito, per il passaggio da un pensiero all'altro, da un ricordo all'altro, con un rimbalzare tra presente e passato.
Ma è la stessa città crudele raccontata da Saviano in Gomorra: la città dove puoi essere ammazzato per uno sgarro, per uno sguardo storto, o semplicemente per così è stato scritto nel tuo destino.

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