28 maggio 2009

Il mondo alla rovescia

Ma la sicurezza non era il cavallo di battaglia della destra che governa.
Eppure: dopo lo sciopero di Mediaset, ora lo sciopero dei poilziotti Celere.

A ventiquattr'ore dal G8 dei ministri della Giustizia e dell'Interno, sono i "celerini" - proprio quelli che devono garantire l'ordine pubblico contro i disordini dei manifestanti - e non gli anarchici o i no global a creare il primo, serio problema per il Viminale. La protesta degli agenti dei 14 reparti Mobile italiani è originata dal mancato pagamento da gennaio degli straordinari. Ma a rendere ancor più imbarazzante la situazione per i ministri Angelino Alfano e Roberto Maroni che presiederanno il G8 è che la clamorosa forma di protesta degli agenti giunge da un sindacato di recente costituzione. Ma di ispirazione di centrodestra: si tratta del Movimento per la sicurezza affiliato al Coisp che, solo a Roma, ha mille iscritti, quasi tutti del reparto Mobile. E, non a caso, un segretario generale, Adolfo Guglielmi, con un passato nell'Ugl.

"Facciamo turni massacranti anche di 12 ore - tuona Gugliemi - ci spediscono come pacchi postali da una città all'altra per coprire i buchi degli organici. Ci fanno tornare a Roma dalle trasferte a Napoli o da altre città d'Italia perché è più conveniente pagarci 3 o 4 ore di straordinario piuttosto che il pernottamento in albergo. Poi, però, non ci pagano proprio quegli straordinari che ci obbligano a fare". "Sono 5 mesi che non vediamo un centesimo - aggiunge Guglielmi - e intanto le ore di lavoro extra aumentano e i soldi non arrivano, mentre il governo continua a fare operazioni di facciata come quella dei militari e ora delle ronde".

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