25 maggio 2009

Report: come è andata a finire?

E noi che pensavamo che le inchieste di Report non avessero poi conseguenze ..
Malfidenti: invece, almeno in qualche caso, le inchieste dei giornalisti hanno avuto seguito.

Come nel caso della moria delle Api ("Il piatto è servito").
Il ministero ha bloccato temporanemante l'uso della concia sulle piantagioni di mais. E le api tornano a stare bene. speriamo che il ministro Zaia mantenga il divieto.

Altra buona notizia, la tolleranza zero contro le spadare ("Mare nostrum").
Una truffa ai danni della comunità europea e del contribuente italiano, che ha pagato rimborsi per pescatori che continuavano ad usare le stesse reti proibite.Due pescatori sono finiti ai domiciliari, dopo il servizio andato in onda, e anche un vigile è finito sotto inchiesta.

Questione derivati ("Il banco vince sempre"): ben prima che esplodesse la crisi mondiale, Report aveva parlato del rischio degli enti locali, esposti per parecchi milioni per i mutui derivati.Come in Puglia (Merril Lynch), nelle Marche e nel Lazio (Lehmann Brothers), al comune di Milano. Le banche avrebbero caricato sul comune delle commissioni occulte.

"La versione ufficiale però è che è tutto sotto controllo, mentre invece i tassi a lungo termine si sono rialzati e questo vuol dire che per esempio i derivati della regione Piemonte sono negativi per più di 100 milioni di euro, il comune di Torino per 114 e il totale negativo è di 1 miliardo e 929 milioni, senza contare i contratti stipulati con le banche estere che arrivano a ben il 60%. Il Ministero dell’ Economia un anno fa ha detto, in attesa di un regolamento l’unica cosa che potete fare è quella di chiudere, se chiudi però i conteggi li fanno le banche, e il regolamento che dica una volta per tutte che cosa si può fare e che cosa no è ancora di là da venire."

Salvataggio Alitalia ("L'intesa"): da una parte un'azienda in liquidazione, la bad company in mano a Fantozzi.Dall'altra CAI, che stenta a decollare: voli soppressi, in ritardi, che partono senza tutti gli assistenti, in deroga alle norme.
Alitalia e Air One che sembrano due serparate in casa, anzichè una sola azienda.
E poi ci sono i creditori, come Eni, Telecom e Starbucks.
Gli azionisti e gli obbligazionisti, che addirittura ritengono di essere stati danneggiati dal decreto emesso del governo.
Hostess costrette a firmare la lettera di assunzione, senza che nessuno spiegasse bene loro che diritti perdevano.

Social card ("Poveri noi"): quanto è costata al contribuente e quanto è servità ai pensionati?Queste le risposte che l'inchiesta ha cercato di dare.

Sacconi dice: “In totale sono stati spesi 1 milione e 400 mila euro”. Come è possibile se 7 milioni di euro sono andati nelle casse dei Caf, se 2 milioni servirebbero per pagare il personale dei call center Se, come dice il sottosegretario all’economia, 1 milione e 149 mila euro sono stati spesi per l’invio delle lettere? Poi c’è il costo della carta: 1 euro e 90 ognuna. Calcolando solo quelle attivate fa 1.047 mila euro.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Poi c’è la pubblicità e una serie di altri costi. Ripeto non è detto che i nostri conti fossero esatti però una risposta ufficiale che comunichi non verità impossibili, ma quanto meno una verosimiglianza per ora non c’è. Nessuno mette in discussione la social card come strumento, la trasparenza però dovrebbe essere un diritto. Come dovrebbe esserlo il pluralismo informativo.


La vicenda di San Marino ("Il re è nero"), con il flusso di denaro verso le banche sanmarinesi:

MILENA GABANELLI IN STUDIO Quale sarebbe il problema che il denaro partito da uno sportello italiano, ma finto italiano perché controllato da San Marino, transitava su San Marino e poi ritornava in Italia lavato e detassato. Quindi non si sa se questo denaro è frutto di attività lecita oppure proviene da evasione fiscale, da nero o criminalità. Comunque giovedì scorso, il Tribunale della Libertà ha mandato ai domiciliari stretti i dirigenti arrestati il 3 maggio scorso e confermato l’impianto accusatorio. Dopo la nostra puntata invece la stampa locale titolava: “Report, il Governo convoca l’Ambasciatore Italiano”, “Indignazione del Governo: trasmissione volutamente distorta”, “Report: The Day After”, “Dal Titano con furore”. Paolo Mondani è ritornato in Romagna.

E in romagna non è stato accolto bene, dai cittadini del monte Titano, che non accettavano l'immagine data dalla trasmissione.

Infine, il monopolio televisivo, raccontato in "Modulazione di frequenze". Si è parlato della procedura di infrazione europea, chiusa secondo il governo, in realtà ancora aperta finchè non si ottempererà alle richieste europee e alle promesse fatte.
Peccato che le nuove licenze multiplex (legate al passaggio al digitale terrestre) siano state assegnate senza gara:

BERNARDO IOVENE FUORI CAMPO
Le nuove 5 reti multiplex saranno assegnate senza un’asta, ma con il sistema Beauty Contest, il riferimento è ai concorsi di bellezza, la giuria è nominata dal Ministero.
PAOLO GENTILONI – MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI 2006-2008
Insomma parliamoci chiaro, noi siamo un governo il cui Presidente del Consiglio e’ il proprietario della nostra maggiore azienda televisiva. E’ normale che sia questo governo ad assegnare le frequenze senza un’asta? C’e’ un rischio di discrezionalità totale nelle offerte in cui non girano offerte economiche.
BERNARDO IOVENE FUORI CAMPO
La delibera dell’Autorità indica un tetto di 5 multiplex per un solo proprietario, ma poi permette di aggiungerne un altro per la tv sul telefonino.


Ma i nuovi canali garantiranno finalmente un maggiore pluralismo informativo?

BERNARDO IOVENE FUORI CAMPO
Il digitale è al nastro di partenza, ci saranno più di 100 canali che trasmetteranno su 21 multiplex nazionali così distribuiti.
STEFANO MANNONI – COMMISSARIO AGCOM
Quattro a Rai, 4 a Mediaset, 3 a Telecom Italia, 2 a gruppo Espresso, 1 a D Free che e’ Tarak Ben Ammar, 1 a Tele Capri e 1 a Centro Europa 7. Siamo a 16, a cui deve aggiungere le 5 che vengono messe a gara e si arriva a 21.
BERNARDO IOVENE FUORI CAMPO
Attualmente i multiplex sono 16, ognuno ha una capacità di 5-6 canali, definiti tecnicamente programmi. La legge Gasparri dice che un unico soggetto non può superare il 20% dei programmi complessivi. Altro Consumo ha fatto un conteggio e ha denunciato all’Agcom, che RTI- Mediaset supera questo limite, ha 14 canali su 47, cioè il 29,7%.

Insomma, il rischio è che vedremo sempre i soliti contenuti. E poi ci chiadiamo perchè siamo stati retrocessi da Freedom House ..

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