Sarebbe anche un buon libro, ambientato in una New York, ben descritta in alcuni suoi scorci e nelle abitudini dei suoi abitanti da Faletti. Ma il mistero, la tensione, il thriller dove sono? Al centro dovrebbe esserci una caccia all’uomo: un serial killer che ha minato alcuni palazzi di New York, per vendicarsi della violenza subita durante la guerra del Vietnam.
Che senso hanno per te tutte quelle morti?
Giustizia. E la giustizia non dovrebbe mai creare dolore.
Ne è stata dispensata tanta, in passato, ed è diventata oggetto di culto. Perché mai questa volta dovrebbe essere diverso?
Che cosa intendi per giustizia?
Il Mar Rosso che si apre e si chiude. Sodoma. Gomorra. Ho molti altri esempi, se vuole.
Io sono Dio …
Ci sarebbero tutti gli ingredienti per un buon libro: l’odio generato dalla guerra, l’ambientazione sempre suggestiva delle città americane. I personaggi: la detective (Vivien) dalla vita personale complessa, con problemi familiari. Il giornalista (Russell) che la affianca, in cerca di riscatto dopo tanti fallimenti.
Forse con un po’ troppo di clichè: più che di spaghetti thriller, si dovrebbe parlare di “harmony thriller”.
Per entrare nel cuore del libro bisogna avere la pazienza di passare la metà abbondante del libro (e sì che le prime pagine promettevano bene) e sorbirsi tutti quei “corsivi”, i brevi flashback nel passato che però rallentano il ritmo della scrittura.
Solo alla fine il livello si alza e così il ritmo e la tensione. Ma è troppo tardi.
Il sito di Giorgio Faletti.
Il link per ordinare il libro su ibs.
Technorati: Giorgio Faletti
Che senso hanno per te tutte quelle morti?
Giustizia. E la giustizia non dovrebbe mai creare dolore.
Ne è stata dispensata tanta, in passato, ed è diventata oggetto di culto. Perché mai questa volta dovrebbe essere diverso?
Che cosa intendi per giustizia?
Il Mar Rosso che si apre e si chiude. Sodoma. Gomorra. Ho molti altri esempi, se vuole.
Io sono Dio …
Ci sarebbero tutti gli ingredienti per un buon libro: l’odio generato dalla guerra, l’ambientazione sempre suggestiva delle città americane. I personaggi: la detective (Vivien) dalla vita personale complessa, con problemi familiari. Il giornalista (Russell) che la affianca, in cerca di riscatto dopo tanti fallimenti.
Forse con un po’ troppo di clichè: più che di spaghetti thriller, si dovrebbe parlare di “harmony thriller”.
Per entrare nel cuore del libro bisogna avere la pazienza di passare la metà abbondante del libro (e sì che le prime pagine promettevano bene) e sorbirsi tutti quei “corsivi”, i brevi flashback nel passato che però rallentano il ritmo della scrittura.
Solo alla fine il livello si alza e così il ritmo e la tensione. Ma è troppo tardi.
Il sito di Giorgio Faletti.
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Technorati: Giorgio Faletti
3 commenti:
per me il libro e' scritto da un mediocre ghost writer americano che come altri cerca un nome noto per farsi pubblicare e dividere la torta. Troppi "calchi" e cioe' traduzioni letterali di frasi idiomatiche americane come "cercare intorno al cespuglio" traduzione letterale di "beat about the bush" che cosi' tradotta non ha senso e "una ventina di grandi" che sarebbero i mille dollari nello slang americano. Molte altre sentenze che hanno senso solo nella traduzione letterale americana.
E poi 'sto vito catozzo adesso e' esperto di vietnam, new york, squadre di basket, anchor men televisivi.......ma per piacere!
Ero a metà libro e mi chiedevo quando sarebbe iniziata la storia.
Non capisco come faccia a vendere
Aldo
semplice...vende perchè é bravo e voi non capite un'emerita ceppa di letteratura..come se uno nella sua carriera o nella sua vita non possa essere bravo anche in altri campi.
Finiamola con ste chiacchiere da bar tipicamente provinciali e italiane
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