Il rapporto dell'associazione Ambrosianeum parla di Milano come di una città vecchia, che poco o nulla offre per i giovani.
E che non sia una città per giovani lo si capisce dai proclami del comune che gonfia le aree verdi inserendovi anche le aiuole. E i parchi? E gli spazi per tutti?
Aggiornamento sula questione Zincar: il rapporto della società di revisione (Price-Waterhouse Coopers ) parla chiaro. I debiti sono cominciati quando il comune ha iniziato a gestirla:
Costi pesantemente sottostimati, «carenze nel sistema di gestione delle commesse», una «azienda fuori controllo» con un buco spaventoso e una endemica tendenza a finanziare eventi e viaggi che poco o nulla hanno a che fare con la mobilità ecosostenibile.
Per capire come sia stato possibile che in sette anni la Zincar sia arrivata prima alla liquidazione poi al fallimento, basta scorrere l’elenco delle spese folli sostenute anno per anno. Un elenco dal quale si capisce che i voli low cost non piacevano ai dirigenti della Zincar, pronti a (far) spendere 2.389 euro per un volo per la imprescindibile trasferta a Buenos Aires.
Altro che multe ai graffitari, le ronde contro i delinquenti (i blue berrets) o altre amenità che si sentono raccontare da chi governa Milano.
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