Un laureato su cinque (nel milanese) riesce ad arrivare ad un contratto a tempo indeterminato, dopo la laurea.
Uno su quattro ha un contratto a tempo determinato, gli altri contratti di formazione.
Oggi, nemmeno una laurea ingegneristica è garanzia del posto fisso.
In Lombardia poi, il 67% dei neolaureati trova lavoro (nelle forme viste) a Milano, aggiungendo al problema lavoro, il problema trasporti e il problema case.
Un paese così, che maltratta in questa maniera i laureati, dove può andare?
O per le feste in una nota villa di un politico di primo piano che in questi giorni sta subendo un complotto planetario ..
Siamo in crisi, ma il peggio è passato. Così dicono: ma se la gente rimane a casa e i laureati anzichè entrare nel mondo del lavoro, devono arrangiarsi con l'imbianchinaggio, chi ci porterà fuori dalla crisi?
E poi, la proposta di detassare gli utili delle aziende che investono. Che ce ne facciamo, se gli investimenti delle imprese italiane sono fatti all'estero?
2 commenti:
secondo me la soluzione è dare una formazione più solida durante il periodo dell'università... gli studenti dovrebbero uscire dalla facoltà sapendo fare quello che studiano in pratica e non solo in teoria.. colpa è in parte dei prof che ti insegnano poco e che non sono molto dipsonibili!! io per la mia tesi mi sono dovuta rivolgere ad universitalia perchè il mio prof non mi seguiva. vi sembra giusto?
Ieri la regione Lombardia stanziava 18 milioni per il rientro dei cervelli. Formigoni e Decleva: uno dei rettori citati da Carlucci e Castaldo nel suo libro "Un paese di baroni". Non è solo una quesione di informazione, ma anche di dover cambiare chi ha in mano le redini dell'università e governa.
Ciao
http://unoenessuno.blogspot.com/2009/03/il-rettore-ci-manda-dire.html
Posta un commento