I finiani di FLI non accettano che escano i dossier sui giornali del cavaliere (oggi Libero mette in copertina un Fini nudo), i quali continuano ad occuparsi della casa di Montecarlo.
Quindi lo show down sintetizzato efficacemente da Italo Bocchino: “Non c’è ragione di continuare un percorso, non trattiamo con chi fa dossieraggio, la fiducia la votiamo ma è impossibile collaborare”. [Il fatto quotidiano]
D'Avanzo, su Repubblica, parla di chi governa la macchina del fango:
Le mani che s'intravedono nella "macchina del fango" che muove contro Fini da mesi sono di Berlusconi, Feltri, Angelucci (editore di Libero), Laboccetta (Corallo), dicono senza cautela gli uomini del presidente della Camera.
Uomini dei servizi segreti o della Guardia di finanza raggiungono Santa Lucia (la notizia è del Giornale). Devono soltanto sovrintendere che "le cose vadano nel verso giusto", che quel ministro di Giustizia dica quel che deve o fornisca le lettere con intestazione originale che necessitano. E' stato lo stesso Silvio Berlusconi a predisporre le cose potendo contare sul "rapporto personale tra l'ex ministro di Santa Lucia e il nostro presidente del Consiglio". Un legame (notizia di Libero) che "deve far tremare Fini". Bene, viene confezionato il falso. Ora deve arrivare in Italia senza l'impronta digitale del mandante. Bisogna seguire le frecce sul foglio dinanzi a Gianfranco Fini. Da Santa Lucia la lettera farlocca (o ambigua) arriva su un sito e poi nelle redazioni di due giornali di Santo Domingo. Da qui afferrata come per una pesca miracolosa dal sito Dagospia. Ora - gli uomini di Fini chiedono - chi ispira Dagospia? Credono di saperlo. Anzi, dicono di saperlo con certezza: "Dagospia, sostenuto dai finanziamenti di Eni ed Enel, è governato nelle informazioni più sensibili da Luigi Bisignani, il piduista, l'uomo delle nomine delicate, braccio destro operativo di Gianni Letta dal suo ufficio di piazza Mignanelli". Da Dagospia l'informazione manipolata slitterà sulle prime pagine di Giornale e Libero. Che potranno dire: abbiamo rilanciato soltanto una notizia pubblicata dalla stampa internazionale.
Chissà dove si trovavano questi negli anni passati, quando la macchina del fango si occupava di Prodi e della sinistra. Le varie commissioni parlamentari su Telekom Serbia (di cui l'onorevole Bocchino era membro e la commissione Mitrokhin).
Quando il sismi (di Pollari e Pio Pompa) dossierava i nemici del cavaliere.
Dopo anni di silenzio, anche loro scoprono quale è la sorte degli oppositori del cavaliere.
Un pò tardi, per essere credibili.
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