Ci sono le vittime di mafia (e i loro parenti) le quali, forse , non saranno felici di sentir dare dell'eroe ad un pluriomicida da parte del presidente del Consiglio.
Ci sono le vittime delle deportazioni da parte dei nazifascisti. Cosa penseranno dei rigurgiti neofascisti, degli sdoganamenti ?
Poi ci sono le vittime del terrorismo, rosso e nero. Le vittime delle bombe senza colpevole.
Ciascuna di queste merita rispetto: mi sorprende allora le critiche preventive al film sul bandito Vallanzasca.
Che seguono le critiche al film (mediocre) "La prima linea" sulla vita di Sergio Segio (troppo documentaristico sui fatti di sangue, ma poca analisi sui perchè della lotta armata).
Cosa temono, che i giovani prendano esempio dalle rapine di Vallanzasca?
Oggi i giovani prendono a calci e danno alle fiamme gli extracomunitari, i gay, spinti dai cattivi maestri. In camicia verde.
Forse il problema non sono solo certi film, i beppegrillo, i fischi ad un politico (su cui gravano troppe ombre), la televisione con troppa violenza.
Forse il problema sono i cattivi segnali e messaggi che vengono lanciati.
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