Si chiama pure Romano di cognome, il ministro dell'Agricoltura, sotto processo per concorso esterno in mafia (il primo ministro nella storia italiana).
Nonostante questo, nonostante sia stato eletto in Sicilia con l'UDC, oggi verrà probabilmente salvato dalla sfiducia dal partito della Lega.
Cioè dallo stesso partito del ministro degli interni che ogni volta snocciola cifre e dati su arresti e confische contro le mafie.
La fiducia a Romano è l'emblema dei veri obiettivi di questo governo: non governare per il paese, per tutti gli italiani.
Ma per continuare a portare avanti i propri interessi: il governo non deve cadere, altrimenti sarebbe peggio, perchè c'è la crisi. E chi lo dice? Nessuno ha la bacchetta magica, dice Tremonti.
Oggi , per l'ennesima volta, questa maggioranza si rivela per quello che è: l'insofferenza verso le intercettazioni che svelano il volto del potere, la difesa della casta anche nei confronti di elementi sotto processo, la difesa delle lobby, dei privilegi (le province che non si toccano, i tagli a vitalizi, finanziamenti ai partiti, auto blu) ..
E come al solito, oggi che la crisi ha acuito il divario tra paese reale (quello a cui vengono chiesti sacrifici) e il paese del palazzo, ritornano i gattopardi.
Formigoni e Alemanno: "basta Minetti in lista ..". In che listino è stata eletta, la signorina?
E a Roma, chi ha fatto le nomine dei dirigenti Atac?
Nessun commento:
Posta un commento