Secondi i pm di Bari Tarantini avrebbe portato le escort al premier in cambio di appalti.
Nelle intercettazioni Lavitola-Tarantini-Berlusconi si parla di soldi, favori, appalti. E anche ricatti, secondo i pm.
Il gip di Milano vuole portare a processo il premier per l'intercettazione illegale Fassino Consorte: lui sarebbe stato il beneficiario dell'uscita di quella conversazione sui giornali.
In questo quadro giudiziario, che non riguarda aspetti di gossip ma bensì storie di corruzione con soldi pubblici, l'Italia si trova dentro una crisi finanziaria, per il suo debito pubblico cui l'attuale classe dirigente è responsabile.
Una crisi finanziaria in cui è in gioco il futuro del nostro paese, non dell'immagine di Berlusconi.
La domanda che Corrado Formigli ha fatto ai suoi ospiti durante la trasmissione PiazzaPulita, è: "quanto è credibile, il premier? Si trova sotto ricatto?".
A questa domanda, semplice, ciasuno dei partecipanti ha risposto secondo copione, nel gioco delle parti che è diventata oggi la politica.
Di fronte alle immagini delle proteste di fronte alla Camera, il viceministro Castelli se ne è uscito con "sono quattro deficienti".
Grillo (nelle immagini del cozza day)? "uno che guadagna facendo comizi".
E i condannati in parlamento? E la manovra votata con fiducia che non taglia i costi della politica e che non risolverà i problemi di debito?
B. è credibile? Secondo Castelli "in democrazia governa chi è eletto". Dunque, tutto secondo copione: il voto emenda da tutti i peccati.
Se Castelli, come ad Annozero, ha la faccia di quello che la sa lunga, perchè si chiede come han fatto ad intercettare Lavitola dalla Bulgaria (il dito e la luna), l'onorevole De Girolamo paragonava l'Italia alla DDR della Stasi.
Siamo in una situazione da "Le vite degli altri": "mi inquietano le 100000 intercettazioni su Tarantini". Il problema è spiare, dunque, non i soldi concessi o regalati ad imprenditori amici, candidature in politica a persone senza esperienza.
Belpietro, sorridente come al solito, spiegava come fosse normale oggi togliere le batterie dal cellulare per entrare ad Arcore, perchè tutti temono di essere registrati.
Come a dire, il problema sono le intercettazioni, chi ascolta, non quello che si ascolta.
Peter Gomez ha cercato di riportare la quesione sui termini giusti "è un'inchiesta che parla di tangenti nella pubblica amministrazione, che è il uno dei motivi perchè in Italia si pagano tante tasse .. non discutiamo di moralità privata. Il punto è: il presidente del consiglio è ricattabile o meno?".
Ricattabile da quel sottobosco della politica, che vive sia a destra che a sinistra, che vive di sovvenzioni, appalti, soldi pubblici (Lavitola prende soldi per il suo giornale). Sottobosco che ha fatto tanto arrabiare il rottamatore Renzi per cui non siamo tutti uguali.
Infatti lui ad Arcore ci è andato da solo.
Renzi, come Castelli, come la De Girolamo, sono quelli per cui "con la crisi che c'è, dobbiamo occuparci di gossip?".
Non è gossip.
Queste inchieste spiegano come viene selezionata la classe politica e dirigente.
Come vengono assegnate le poltrone (lo ha spiegato l'inchiesta P4 con Bisignani).
Come vengono concessi appalti, in Finmeccanica, e nelle altre aziende di stato.
Come in Rai, dove la Dandini non trova spazio (perchè una produzione esterna) mentre L'isola dei famosi è confermata.
Sarà contento, Castelli, che l'anno scorso da Santoro diceva che non voleva pagare il canone per non dare soldi a Travaglio.
E' stato accontentanto.
Che poi i conti della Rai siano messi male, a chi importa?
I consigli di Lavitola
L'intervista a Carboni
Nelle intercettazioni Lavitola-Tarantini-Berlusconi si parla di soldi, favori, appalti. E anche ricatti, secondo i pm.
Il gip di Milano vuole portare a processo il premier per l'intercettazione illegale Fassino Consorte: lui sarebbe stato il beneficiario dell'uscita di quella conversazione sui giornali.
In questo quadro giudiziario, che non riguarda aspetti di gossip ma bensì storie di corruzione con soldi pubblici, l'Italia si trova dentro una crisi finanziaria, per il suo debito pubblico cui l'attuale classe dirigente è responsabile.
Una crisi finanziaria in cui è in gioco il futuro del nostro paese, non dell'immagine di Berlusconi.
La domanda che Corrado Formigli ha fatto ai suoi ospiti durante la trasmissione PiazzaPulita, è: "quanto è credibile, il premier? Si trova sotto ricatto?".
A questa domanda, semplice, ciasuno dei partecipanti ha risposto secondo copione, nel gioco delle parti che è diventata oggi la politica.
Di fronte alle immagini delle proteste di fronte alla Camera, il viceministro Castelli se ne è uscito con "sono quattro deficienti".
Grillo (nelle immagini del cozza day)? "uno che guadagna facendo comizi".
E i condannati in parlamento? E la manovra votata con fiducia che non taglia i costi della politica e che non risolverà i problemi di debito?
B. è credibile? Secondo Castelli "in democrazia governa chi è eletto". Dunque, tutto secondo copione: il voto emenda da tutti i peccati.
Se Castelli, come ad Annozero, ha la faccia di quello che la sa lunga, perchè si chiede come han fatto ad intercettare Lavitola dalla Bulgaria (il dito e la luna), l'onorevole De Girolamo paragonava l'Italia alla DDR della Stasi.
Siamo in una situazione da "Le vite degli altri": "mi inquietano le 100000 intercettazioni su Tarantini". Il problema è spiare, dunque, non i soldi concessi o regalati ad imprenditori amici, candidature in politica a persone senza esperienza.
Belpietro, sorridente come al solito, spiegava come fosse normale oggi togliere le batterie dal cellulare per entrare ad Arcore, perchè tutti temono di essere registrati.
Come a dire, il problema sono le intercettazioni, chi ascolta, non quello che si ascolta.
Peter Gomez ha cercato di riportare la quesione sui termini giusti "è un'inchiesta che parla di tangenti nella pubblica amministrazione, che è il uno dei motivi perchè in Italia si pagano tante tasse .. non discutiamo di moralità privata. Il punto è: il presidente del consiglio è ricattabile o meno?".
Ricattabile da quel sottobosco della politica, che vive sia a destra che a sinistra, che vive di sovvenzioni, appalti, soldi pubblici (Lavitola prende soldi per il suo giornale). Sottobosco che ha fatto tanto arrabiare il rottamatore Renzi per cui non siamo tutti uguali.
Infatti lui ad Arcore ci è andato da solo.
Renzi, come Castelli, come la De Girolamo, sono quelli per cui "con la crisi che c'è, dobbiamo occuparci di gossip?".
Non è gossip.
Queste inchieste spiegano come viene selezionata la classe politica e dirigente.
Come vengono assegnate le poltrone (lo ha spiegato l'inchiesta P4 con Bisignani).
Come vengono concessi appalti, in Finmeccanica, e nelle altre aziende di stato.
Come in Rai, dove la Dandini non trova spazio (perchè una produzione esterna) mentre L'isola dei famosi è confermata.
Sarà contento, Castelli, che l'anno scorso da Santoro diceva che non voleva pagare il canone per non dare soldi a Travaglio.
E' stato accontentanto.
Che poi i conti della Rai siano messi male, a chi importa?
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