12 settembre 2011

Orgoglio e pregiudizio

Riassunto delle notizie in circolazione: le borse aprono male e la UE ci avverte che potrebbe servire un'altra manovra.
Lui è a Bruxelles e speriamo non incontri la Merkel, (in Germania hanno saputo).
In compenso il PDL fa quadrato attorno alla manovra e attorno al premier; e nell'editoriale di ieri De Bortoli punta sull'orgoglio che noi italiani dovremmo tirar fuori per uscire dalla crisi.
"Noi speriamo che la manovra sia sufficiente a dimostrare la volontà italiana di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Ha molti difetti, non ci piace, ma è significativo che il Senato l'abbia approvata in fretta e la Camera si appresti a farlo. La settima potenza economica mondiale, la seconda industria manifatturiera d'Europa non può ridursi però a chiedere l'elemosina alla Banca centrale."
Se serve una seconda manovra significa che in Europa non si sono bevuti la favoletta.
Che le promesse di tagli (ai costi della politica, alle province ..) rimandati non hanno convinto i mercati.
E' stata approvata in fretta solo perchè c'era la fiducia e perchè non c'erano tagli agli onorevoli.
C'è sicuramente molto pregiudizio contro gli italiani: ma quanto di questo pregiudizio è colpa nostra (e dei giornai che dovrebbero raccontare come stanno le cose), di una classe dirigente che non cambia mai, se non gabbana?

Per l'ex ministro Maurizio Gasparri, «governo e maggioranza possono e devono proseguire la propria azione anche in questa direzione. L'Italia è una grande nazione. Le sue famiglie, le sue imprese, le sue istituzioni possono realizzare un'impresa storica». La sfida ora sarà passare dall'orgoglio all'azione. Contro i pregiudizi ma anche contro tutti gli errori effettivamente compiuti.

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