Non è solo il patto di stabilità a
strozzare i comuni: sono anche i mancati trasferimenti e le cattive
amministrazioni che hanno portato diverse città sul baratro.
Di questi casi si occuperà la puntata di stasera di Presa diretta: Parma, Alessandria, Catania, Torino.
Sono città dove chi ha amministrato nel passato ha lasciato in eredità ai posteri buchi di bilancio, cantieri aperti per opere inutili, sprechi, una gestione clientelare nelle società partecipate.
E chi paga il conto sono sempre i cittadini: come a Parma dove abbiamo visto una sana e civile protesta di persone che hanno assediato il comune, amministrato dal sindaco Pdl, portandolo alle dimissioni.
Di questi casi si occuperà la puntata di stasera di Presa diretta: Parma, Alessandria, Catania, Torino.
Sono città dove chi ha amministrato nel passato ha lasciato in eredità ai posteri buchi di bilancio, cantieri aperti per opere inutili, sprechi, una gestione clientelare nelle società partecipate.
E chi paga il conto sono sempre i cittadini: come a Parma dove abbiamo visto una sana e civile protesta di persone che hanno assediato il comune, amministrato dal sindaco Pdl, portandolo alle dimissioni.
"Un clima sociale, politico e amministrativo viziato da anni di degenerazione etica che ha coinvolto i processi, l'organizzazione e la cultura amministrativa dell'ente": a parlare così è Mario Ciclosi, commissario straordinario del Comune di Parma che - dopo le recenti elezioni amministrative - ha lasciato il posto dopo diversi mesi al nuovo sindaco, l'esponente del Movimento 5 Stelle Federico Pizzarotti.
Che quello di quest'ultimo non sarà un mandato facile lo dimostrano anche i numeri che Ciclosi ha messo nero su bianco all'interno delle 250 pagine della relazione finale sul suo semestre di gestione commissariale del Comune, inviata al Ministero dell'interno per delineare la situazione reale dei conti della città ducale: nelle casse comunali il buco non è di 600 milioni, come più o meno ufficiosamente era trapelato in campagna elettorale e da fonti giornalistiche, ma ben più consistente e preoccupante. Secondo la relazione, infatti, il debito consolidato a carico del Comune è stato stimato in 846 milioni e 392.720 euro.
Ma
questo oggi non è più sufficiente: per risanare quelle
situazioni la giunta a cinque stelle ha dovuto rincarare le tasse.
Per non tagliare i servizi: e la giunta ha dovuto pure inghiottire il
boccone amaro dell'inceneritore
Comune sul precipizioFrenata per la procedura di concordato preventivo. Tutto è appeso alla decisione delle banche di erogare il finanziamento necessario a salvare la holding comunale Stt che detiene la maggior parte dei debiti del sistema partecipate. A rischio la tenuta economica della Giunta a 5 Stelle. Duro commento del Pd: crolla castello di carta
Torino, male la “svendita” del Comune: rischio buco da 280 milioni nel 2012Le aste per cedere le società partecipate vanno peggio del previsto e per l'amministrazione Fassino sarà difficile chiudere il 2012 in pareggio. E le possibili sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità aggraverebbero la voragine da 3,3 miliardi che grava sulle finanze dell'ente
Stessa
cosa che ha fatto il comune di Alessandria, con le
cartolarizzazioni
del 2007 per risanare le casse del comune già malmesse:
“Di qui la scommessa di creare due società per cartolarizzare i beni: il Comune glieli cedeva a un certo valore, queste si facevano dare subito i soldi delle banche con un mutuo, poi con calma avrebbero venduto ai privati, guadagnandoci pure. Non è andata così. Le società hanno dovuto svendere e hanno accumulato milioni di debiti. Ma anche altre “creazioni finanziarie” di Vandone (come la cessione del servizio rifiuti ad anticipazione di cannone) non hanno avuto fortuna. Nel frattempo il Comune continuava ad indebitarsi con privati, enti, banche”A Catania i debiti della passata amministrazione sono stati garantiti dallo stato e l'ex sindaco è diventato senatore della repubblica (il medico dell'ex premier, quello dell'elisir di lunga vita): oltre al danno, la beffa. Ma la situazione dei conti è ancora a rischio :
Catania - Su richiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti, il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza ha dato inizio ad un'indagine ufficiale con accertamenti in merito a irregolarità relative alla gestione del gettito fiscale al Comune di Catania. Il tutto nel pieno della confusione e dell'attesa che da Roma giunga l'approvazione del Piano di Rientro secondo il Decreto Salva Enti.L'inchiesta ha preso avvio da una istruttoria della Corte dei Conti, in merito al Contratto di affidamento e le relative delibere, la documentazione comprovante la verifica del risultato calcolato da Infotirrena srl, nonché - secondo quanto annotato - "reversali di incasso del contributo e fatture ricevute nonchè relativi bonifici eseguiti dal Comune inerenti al compenso per la prestazione erogata da Infotirrena srl".
Presa diretta - Italia in rosso
Sono centinaia i Comuni italiani sull’orlo del fallimento e migliaia quelli con i conti in rosso. Decine di migliaia invece sono i posti di lavoro a rischio perché direttamente legati ai servizi che i Comuni mano a mano stanno riducendo e tagliando.Parte da qui il nuovo racconto di PRESADIRETTA a due settimane dal risultato elettorale. Con reportage dalle città di Alessandria, Napoli, Parma e Torino.E con l’Italia che sprofonda sempre di più nella povertà. Intanto a Roma continua la situazione di stallo e per ora non si profila neanche un’ipotesi di Governo.
ITALIA IN ROSSO è un racconto di Giulia Bosetti, Vincenzo Guerrizio, Danilo Procaccianti, Raffaella Pusceddu e Elena Stramentinoli.
Anche questi casi sono una
ragione del nostro declino, dell'aumento del nostro debito, dei conti
in rosso e delle famiglie che scivolano verso la povertà.
Non basta parlare di abolizione dei rimborsi ai partiti o di conflitti di interesse: i nostri problemi sono molto più complessi e lunghi da risolvere. E il tempo, come il denaro nelle casse dei comuni, è una risorsa scarsa.
Non basta parlare di abolizione dei rimborsi ai partiti o di conflitti di interesse: i nostri problemi sono molto più complessi e lunghi da risolvere. E il tempo, come il denaro nelle casse dei comuni, è una risorsa scarsa.
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