03 marzo 2013

Le signorine di Concarneau, di Georges Simenon


L'incipit:
C'erano troppe curve, e anche troppe salite e discese, non molto lunghe, ma ripide.
E c'era, soprattutto, la faccenda dei cinquanta franchi, che bisognava risolvere a qualunque costo prima di arrivare a Concarneau.Solo che Jules Guerec non riusciva a pensare, quanto meno non alla stessa cosa per più di cinque minuti. Una ridda di pensieri gli affollava la mente, distraendolo, mentre se ne stava immobile al suo posto, con le mani sul volante, il corpo irrigidito, la testa in avanti.Era la prima volta che guidava di sera, nell'oscurità, e i suoi stessi fari lo mettevano in apprensione. Innanzitutto perché trasformavano il paesaggio, gli oggetti, e perfino gli uomini, al punto da rendere l'universo irriconoscibile.
Jules Guerec è un signore di quarant'anni che vive con le due sorelle nella stessa casa dove è cresciuto, anzi dove sono cresciuti assieme: la casa adiacente all'emporio che la sua famiglia gestisce da sempre, con quell'odore "di catrame, cordami, caffé, cannella e acquavite".
Lui, la sorella maggiore Francoise, e la sorella minore Celine. La terza sorella infine, Marthe, si è sposata col brigadiere di Concarneau.
Nonostante siano proprietari di due pescherecci, dunque persone benestanti, Jules deve rendere conto alle sorelle di ogni franco che tiene in tasca.
E' proprio il pensiero di come giustificare i cinquanta franchi spesi con una di quelle signorine “arrivate da Parigi” che passeggiano “gettando agli uomini sguardi provocanti”, lo sta gettando nel panico. Con questo pensiero in testa, alla guida della macchina che guida da poco (e col timore delle curve, del buio, di incrociare il bus), che gli capita un brutto incidente destinato a cambiare la sua esistenza.
Proprio per la sua inesperienza al volante (e magari anche per questo timore nella reazione delle sorelle), investe un ragazzino mentre stava attraversando la strada.

Questo episodio lo porterà a dover mentire, dapprima sui cinquanta franchi, usando la scusa di aver smarrito il portafoglio, e poi dovendo celare il suo rimorso, tardivo e ipocrita, nei confronti della madre del bambino ferito.
Una ragazza madre, che vive con un fratello considerato lo scemo del paese e un altro figlio. Avuto giovane da un uomo poi sparito.

Jules ha avuto fino a quel momento una vita protetta, dentro il bozzolo familiare della sua casa: una vita agiata, da benestante (per l'attività ittica), dove tutte le preoccupazioni avute nel passato sono state risolte dalle sorelle. In particolare Celine, la più giovane, ma quella capace di intuire i pensieri del fratello con un solo sguardo.
Come quella volta che mise incinta una ragazza, Germaine, e furono loro a risolvere la situazione prendendo in mano la situazione.
«Scommetto» riprese l'altro «che non gli daranno meno di tre anni».«Tre anni di cosa?».«Di prigione .. senza contare ce può essere citato per danni, soprattutto se il bambino resta invalido!... La madre non ha mezzi...».«Non è sposata?».«No ... Vive da sola con i figli .. ».Si può dire che tutto incominciò in quel momento. Tutto cosa? Tutto niente! Un'altra vita! Una sorta di incubo confuso, una nebbia da cui emergevano solo dei particolari incongrui.
Questa volta Jules pensa di fare da solo: cercare di riparare al torto fatto prendendosi cura del bambino e anche della giovane ragazza madre, Marie Papin.
Perfino di mettere su famiglia per sposare quella ragazza che ha avuto una vita così sfortunata (se contrapposta alla sua), di uscire da quella casa, da quell'utero protettivo per costruirsi una nuova vita, senza le sorelle. Un tentativo di fuga da quel rapporto asfissiante e dispotico che lo ha privato di ogni libertà.
Le sorelle però, anche questa volta, sapranno cosa fare.

Le signorine di Concarneau è un racconto, ambientata sulla costa Bretone, in questo villaggio di pescatori, con al centro questa figura di un uomo immaturo, inesperto delle cose della vita, incapace di costruirsene una sua, di vita. All'improvviso ha la possibilità di cambiare una esistenza altrimenti destinata al ripetersi delle stesse giornate, una lotta contro il ritorno all'uguale.
Ma che, alla fine, dovrà ancora attaccarsi alle sue sorelle per la paura di finire la sua vita da solo, senza nessuno.

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La scheda del libro sul sito di Adelphi.

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