La scorsa puntata di Servizio pubblico si è aperta sulle note della canzone di Celentano per Grillo e che di Grillo ha parlato, il grande assente della televisione che però risulta sempre presente in tv.
Grillo e lo tsunami a 5 stelle delle elezioni: il falò delle vanità di Bersani e dell'apparato di partito che credeva di aver già vinto. Ma anche la ripresa del partito di Berlusconi.
Potevamo pensare che sparito Berlusconi sparissero i suoi elettori? - si è chiesto Santoro nella copertina. Cosa sarebbe successe se, senza piazzale Loreto, Mussolini si fosse ripresentato alle urne?
In questo paese ancora si pensa che la sinistra è quella delle tasse; proprio con la promessa, concreta (sebbene non più credibile) di un ababssamento delle tasse Berlusconi ha riguadagnato consensi. Pur avendo perso 6 milioni di elettori oggi può ancora sperare in un posto a sedere nella stanza dei bottoni, con un governo di larghe intese o governissimo.
Grillo invece ha vinto perché ha catturato la rabbia dei senza lavoro, delle imprese in difficoltà al nord, dei disperati di Carbonia (l'unico leader che è andato da quelle persone che si sono imprigionate per 44 giorni), in Val di susa.
Grillo, ha ammesso Santoro, ha fatto una grande impresa: senza il M5S non è detto che Bersani avrebbe vinto: Bersani ha messo in campo più che un programma, delle battute scritte dai suoi collaboratori.
Ha avuto meno coraggio, Bersani: non è andato nelle piazze, è rimasto al chiuso delle sale e non è nemmeno andato a Servizio Pubblico a differenza di Berlusconi.
Grillo ha riempito un vuoto: ma ora?
Se si dovesse rimanere in una situazione di instabilità si potrebbe arrivare al governissimo e sarebbe il vero scontro tra politica (intesa come lobby, poltrone, interessi) e antipolitica (la richiesta di maggiore equità, giustizia ..).
A meno che Bersani (che deve fare un passo indietro) e Grillo non si incontrino e decidano assieme i nomi e le proposte per il prossimo governo.
Che non può vivere alla giornata, chiedendo la fiducia legge per legge.
"Sarebbe meraviglioso!" - ha concluso il giornalista.
Il volto dei grillini
Non sono né terroristi pericolosi, né incoscienti, né dei pazzi.
Sicuramente, le persone intervistate nel servizio iniziale, i grillini che si riunivano in piazza S. Giovanni, sono persone stanche e deluse. Deluse da un sistema di partiti, tutti i partiti, che non è stato capace di risolvere i loro problemi.
Gente di destra e di sinistra.
E che ora si sente una comunità.
I politici: "sono sconnessi da qualsiasi cosa" urlava alla piazza Grillo. "Arrendetevi!"
In studio, a discutere di governo di minoranza o di scopo, il filosofo Cacciari, l'ex sindacalista Cofferati e l'onorevole Carfagna.
Cacciari ha parlato di un governo di minoranza possibile, con Grillo, se si cerca di trarre delle cose positive dalle proposte di Grillo. Ma il PD è disposto ad accettare queste idee?
Perché Grillo, dal lato suo cercherà di favorire il governissimo per dare poi la spallata ai partiti e arrivare al 51%.
E' il PD che deve fare delle proposte al M5S che Grillo non può rifiutare.
L'ex ministro Carfagna si è calata nel ruolo del politico calato da marte.
Le sue proposte (diminuzione dei costi della politica, dei parlamentari) sono anche condivisibili, ma poco credibili.
così come è difficile credere che ilPDL si possa sedere ad un tavolo comune col PD solo per il bene del paese e non per gli interessi di B.
Perché alla fine, l'anima anti magistratura è venuta fuori: “non sono riusciti a smacchiare il giaguaro e adesso provano a sparargli sulla nuca”..
Non si può mettere una pregiudiziale su B. - ha spiegato l'onorevole - per non offendere i suoi elettori. Come al solito, il voto del popolo emenda da tutto.
Anche dalle accuse di aver comprato un senatore (De Gregorio) per fare cadere un governo legittimamente eletto?
La giornalista Elisabetta Gualmini ha invece spiegato come, a ben vedere, c'erano tutti gli elementi per comprendere cosa stava succedendo: "il caso di Budrio avrebbe dovuto far riflettere", ha spiegato.
Quello di Grillo è un movimento populista trasversale perché si appella direttamente ai cittadini, senza filtri intermedi: un populismo dell'esasperazione che ha riempito un vuoto.
Anche Cofferati era d'accordo all'idea del governo di minoranza: l'europarlamentare ha spiegato come "l’unica strada percorribile sia quella inedita di definire pochi punti in comune tra Pd e Movimento 5 Stelle".
Altrimenti un governo di scopo per rifare la legge elettorale.
In studio, Giulia Innocenzi ha intervistato Viola Tesi, la ragazza (una militante?) che ha lanciato al petizione per chiedere a Grillo di votare la fiducia al governo Bersani.
Fiducia a parte (che sarebbe difficile da digerire da chi in questi mesi ha subito insulti, ricambiandoli tra l'altro ben volentieri), l'idea alla base è condivisibile.
"vorrei un governo che facesse qualcosa per noi". Si può essere in disaccordo?
Gli invisibili di Carbonia
Perché Grillo è stato votato a Carbonia?
L'intervento di Travaglio (da Genova)
Nessuno vorrebbe essere al posto di Bersani. Le ultime parole famose “lunedì smacchieremo il giaguaro” passeranno alla storia come inno alla sfiga. Il Pd ha solo due alternative a nuove elezioni: o si allea con Grillo, o si allea con un comico.
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