Nella copertina del romanzo “Il
cartello” di Don Winslow potete leggere il giudizio dello
scrittore Ellroy “Il guerra e pace della lotta alla droga”.
Perché è questo “Il cartello”:
la storia di una guerra, quasi personale, tra l'agente della DEA Art
Keller e i signori della droga in Messico.
Una guerra iniziata tanti anni prima,
con “La federacion” di tutte le plaza della droga sotto il
controllo di Tio Barrera, che Winslow ci ha raccontato ne “Il
potere del cane”:
El SauzalStato di Baja CaliforniaMessico 1997Il neonato è morto tra le braccia della madre.Art Keller deduce dalla posizione dei cadaveri - lei sopra, il bimbo sotto - che la donna ha cercato di fargli da scudo. Di certo sapeva, riflette Art, che la sua morbida carne non poteva fermare le pallottole - non quelle di un fucile automatico, non da quella distanza - ma doveva aver agito d'istinto. Una madre cerca sempre di proteggere con il proprio corpo il figlio. così si è voltata, girando su se stessa mentre il proiettile la colpiva, e poi è caduta sul piccolo.Credeva davvero di poter salvare il piccolo? Forse no, pensa Art. forse non voleva che il piccolo vedesse la morte fiammeggiare dalla canna del fucile. forse voleva che l'ultima sensazione provata dal bimbo in questo mondo fosse il contatto con il suo seno. Tra le braccia dell'amore.Art è cattolico. A quarantasette anni ne ha viste di molte, di Madonne. Ma mai come questa.
“Il
potere del cane” termina con la fine del potere di Tio Barrera,
la morte dei membri della famiglia e l'arresto di Adàn, il figlio.
Ma in questa guerra
Art non ha vinto: ha visto coi propri occhi gli errori compiuti dagli
americanos nelle loro guerre, quelle ai narcos in Messico e
quella ai vietcong nelle foreste del sudest asiatico. La violenza, la
morte, il tradimento.
Ha perso la
famiglia e il suo miglior amico, Hernie Hidalgo.
Ha perso anche la
fiducia nel suo governo: la storia della lotta ai cartelli della
droga si intreccia a quella di Cerbero.
E' questo il nome,
inventato nel libro, di una operazione segreta della CIA, con cui
rispondeva direttamente al presidente USA, Reagan: era il 1985, il
muro di Berlino era ancora lì, come Cuba e il governo Sandinista in
Nicaragua. Obiettivo della missione era rovesciare con ogni mezzo il
governo sandinista, rifornendo di armi i Contras. Coi soldi del
narcotraffico (in proposito vi consiglio di vedere il film “La
regola del gioco”).
“Il
cartello” è il naturale sequel: in esso Don Winslow ha
scritto la cronologia di 10 anni di storia in Messico, mostrando la
militarizzazione in campo sia dei cartelli della droga che
dell'esercito messicano. Mostrando anche come il problema della droga
non sia solo messicano, ma anche americano. Se c'è tanta offerta, di
droga dal sud America, è perché c'è anche tanta domanda.
Vedremo mai la fine
di questa guerra? Nell'intervista a Repubblica,
l'autore Don Winslow da una sua soluzione:
Ci dev'essere un modo per sconfiggerli..."La soluzione non è in Messico ma in America e anche in Europa. Siamo noi che compriamo i prodotti dei narcos e finché ci sarà domanda ci sarà offerta. I governi dovrebbero avere il coraggio di fare scelte coraggiose e liberalizzare ogni droga. Perché finché ci saranno droghe illegali ci saranno trafficanti. La liberalizzazione della marijuana in certi stati americani ha già fatto crollare le importazioni messicane del 40 %. Col risultato che oggi l'eroina messicana è più economica degli psicofarmaci ed è tornata nelle strade. Bisogna legalizzare tutte le droghe per levarle per sempre dalle mani dei criminali".
Come ne “Il
potere del cane”, anche questo
comincia con un prologo, che è cronologicamente ambientato a metà
racconto:
“Distretto del Petén, Guatemala, 1º novembre 2012.
A Keller sembra di udire il pianto di un neonato. Il suono è quasi coperto dal rumore dei rotori dell’elicottero che si abbassa sul villaggio nella giungla. Il pianto, se si tratta di questo, è acuto e forte, un grido di fame, paura o dolore”.
La guerra non ha ancora fine e ci
saranno ancora morti, soldati, criminali, ma anche innocenti:
“Ci saranno dei morti. Come è
giusto che sia, pensa Keller. Visto che è il Giorno dei Morti”.
Il cartello: la scheda sul sito di
Einaudi
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