Come Pizzofalcone, dove ha sede il commissario dei "Bastardi":
Il quartiere replicava in piccolo tutte le anime della metropoli: il ventre molle e verminoso del dedalo inestricabile dei vicoli, con le sue attività oscure e illecite; il senso antico della famiglia, l'acre sapore della rivalità; la via commerciale dei negozi, sempre meno, e della borghesia impiegatizia messa in ginocchio dalla crisi; la bella piazza finanziaria. Dove il denaro regnava incontrastato e i traffici loschi e i delitti venivano perfezionati con una firma in calce a un contratto; il ricco e trionfale lungomare, abitato da un'esangue aristocrazia con tripli cognomi che, al riparo delle porte chiuse, consumava i propri giorni osservando annoiata lo scorrere di una vita fasulla.Sì, Pizzofalcone era la metafora perfetta della città, pensava Pisanelli. E lui e i suoi colleghi stavano a valle di questi fiumi di sentimenti e di dolori per raccoglierne i frutti marci.Niente di strano se aumentavano le depressioni. Niente di strano se le solitudini si moltiplicavano e i fantasmi infestavano strade e piazze. I fantasmi, però, erano ancora vivi, anche se per vederli bisognava aguzzare la vista e sintonizzarsi su suoni quasi impercettibili.
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