“Non possiamo pretendere che le cose
cambino se continuiamo a fare le stesse cose”
Albert Einstein
Prima chiudere la stagione con i
servizi su Ana, Mps .. Milena Gabanelli è tornata alla puntata su
Eni che sui social e sul suo sito ha scatenato la sua battaglia
contro Report: “quello che report non vi racconterà”.
Eppure Eni ha negato l'intervista a
Luca Chianca, si è sottratta al confronto, non ha visto l'inchiesta
e ha fatto passare sui media la sua visione mediatica d'assalto, che
alla fine è stata solo una grande opera di distrazione di massa.
E il miliardo di Eni, in che tasche è
finito?
Eni, che non è un'azienda privata, non
dovrebbe rispondere ai cittadini di come spende i soldi?
E magari anche ai dipendenti dei poli
chimici, che Eni vuole vendere ad un fondo privato americano,
sponsorizzato da una banca in cui lavora Scaroni, che ora sono
preoccupati del loro lavoro.
Come è andata a finire? Questi i
servizi della puntata di ieri di Report.
Cominciamo da Anas: “abbiamo
un sistema di controllo sofisticato, in anas non c'è un giro di
mazzette” – diceva Ciucci. Infatti le chiamavano ciliege,
c'erano dirigenti che si compravano quadri e scarpe di pitoni...
Il caro estinto: nel 1998 se ne
era occupato Iovene. Perché ci sono agenzie che subiscono minacce e
attentati con delle bombe?
Gli sviluppi sul caso Mps, i pacemaker
con certificati falsi su cui dovrebbe controllare l'istituto
superiore della sanità e il Ponte sullo stretto: quanto ci sta
costando?
Partiamo dal ponte
sullo stretto: c'era una volta il ponte sospeso più lungo
del mondo.
Nel 2002, alla data della prima
inchiesta di Report, il progetto era lì per venire.
Il prof. Di Majo è uno dei pochi
esperti che si è visto il progetto, dove le macchine sono disegnate
al contrario. Il progetto servirà per i treni o per le auto?
L'affare da 4,4 miliardi se lo è
aggiudicata Impregilo “una società garantita” diceva
Ciucci nel 2005.
Nel 2011 Monti l'aveva messa in
liquidazione, ma Eurolink (Salini e Impregilo) aperto un contenzioso
con lo stato da 800 ml. Ma cosa ha fatto per chiedere i danni allo
Stato?
Stefania Rimini ha visto cosa ha fatto
la società stretto di Messina: nessun progetto esecutivo, solo
rendering e progetti su carta.
Di opere realizzate c'è solo una
galleria propedeutica al ponte, la variante di Cannitello, che è la
prima pietra di Berlusconi, per un costo da 26 ml circa: non vale il
prezzo della penale, su un progetto da miliardi.
Ciucci nel 2005 aveva garantito che non
ci sarebbero state penali, ma poi nel 2009 firma un atto dove queste
vengono fuori, anche in questa fase non esecutiva.
O Eurolink chiede troppo o gli viene
permesso di chiedere troppo: ma a queste società fa comodo dire che
conviene costruire (per uno costo dello stato stimato in 1,5
miliardi) piuttosto che pagare le penali per non fare niente.
Ci possiamo fidare delle stime di
salini?
I soldi pubblici (1,5 miliardi) al
momento non ci sono, non li ha messi nemmeno Berlusconi: il
finanziamento del ponte è sempre stato un bluff, ma abbiamo
mantenuto i dipendenti della società del ponte, per non fare niente.
Il progetto esecutivo al momento non
risolve i problemi ambientali, il problema di dove mettere i terreni
di scavo, in una zona a rischio sismico. A Messina non hanno avuto
l'acqua per settimane, da dove si prenderebbe l'acqua per il ponte?
Perché non si investono soldi nel
dissesto idrogeologico?
Perché non si risolve il problema
delle ferrovie in Sicilia, dove non ci sono treni veloci e il 30% è
a gasolio e il 23% è a binario unico.
Il traffico dei treni è crollato sullo
stretto, c'è solo un treno che arriva a Milano, dopo 22 ore.
E ora, se dovessimo pagare, chi ci
mette i soldi?
Forse Salini usa le penali come
pressione sul governo, per farsi dare altri incarichi?
Il monte dei misteri: MPS, il
suicidio di Rossi e i derivati.
Il capo della comunicazione Rossi si
suicida nel 2013: la sua morte viene prima archiviata e poi riaperta
nel novembre 2013, dopo ulteriori analisi sul corpo.
Le perizie sui bigliettini lasciati da
Rossi in ufficio hanno mostrato delle irregolarità, come se il
soggetto avesse una mobilità limitata. Come se ci fosse qualcuno
nella stanza ..
Le indagini su Mussari hanno mostrato
come la banca ha usato i derivati per coprire i buchi, derivati che
erano iscritti a bilancio come titoli di Stato.
Bankitalia si è accorta dei derivati
nel 2012, la relazione è stata mandata alla Consob poco dopo, che ha
fatto le verifiche solo nel 2015.
Viola AD in MPS ha guadagnato 6 ml di
euro, in tre anni, nel momento in cui molti lavoratori sono stati
mandati a casa.
Solo dopo 3 anni Consob scrive
che quei bilanci erano falsi: perché questo ritardo? E' la stessa
storia per le popolari, se i risparmiatori avessero letto la
paginetta sui rischi non avrebbero perso i soldi.
In giro ci sono 100mila persona
rovinate, ma Vegas rimane alla Consob a fare il suo lavoro …
Iovene aveva fatto un'inchiesta nel
1998 sulle agenzie funebri, che lavoravano direttamente nelle camere
mortuari e dove gli infermieri prendevano delle mazzette.
Non si potrebbe stazionare nelle camere
mortuarie, per procacciarsi gli affari: ma in Lazio hanno dato
l'appalto ad una società, che si ripaga sull'ospedale.
Iovene ha sentito diverse agenzie, che
raccontano di contatti con gli infermieri, di abusivi in lotta tra
loro, delle proteste dei concorrenti dentro la camera mortuaria.
L'appalto infinito dell'agenzia che ha
vinto, è regolare? I dati dell'appalto sono stati negati ad un
consigliere regionale.
Al S. Andrea ci sarebbe stato anche un
arresto, per una procedura irregolare: le aziende pagavano gli
ospedali, per fare i funerali.
A Roma abbiamo 600 agenzie funebri, che
si scatenano nella caccia al morto: oltre a queste troviamo agenzie
abusive, altre che hanno appalti scaduti ma che lavorano lo stesso.
Tutto questo succede nella capitale,
dentro gli ospedali: quello delle onoranze funebri è un settore poco
regolamentato.
Nel Lazio poche società grosse
gestiscono in modo sleale, senza trasparenza, buona parte del
settore: gli altri, rimasti a bocca asciutta, si sono organizzati per
mostrare la loro protesta, con dei blitz dentro gli ospedali: il dg
dell'Asl di Roma 3 ammette che servirebbero gli appalti.
La nuova gara sarà nel 2016, nel
frattempo nel policlinico Casilino c'è una società privata col
cartellino dell'ospedale, che farebbe attività promozionale.
Zingaretti presenterà una proposta di
legge, per internalizzare la gestione dei funerali, come sta
succedendo al CTO. Qui prima c'era AZ, la ditta del funerale dei
Casamonica, quello coi carri.
Chi denuncia il nero, da parte dei
concorrenti, rischia pure di subire attentati, come al signor
Salomone: nel settore delle pompe funebri trovi dentro anche la
criminalità, sia per un discorso di riciclaggio, che per un discorso
di affari, da fare spazzando via la concorrenza e grazie alla
corruzione di dipendenti comunali.
Iovene è poi passato alla gestione
dell'interramento nei cimiteri: ad Afragola, una ditta aveva il
monopolio sulle lapidi di marmo, non avendo i requisiti, in modo
abusivo.
A Napoli trovi i seppellitori abusivi,
come nell'inchiesta di 15 anni fa: sono riuniti in cooperative,
vivono di mance e senza di loro i cimiteri di Napoli si fermerebbero.
E con la cremazione?
A Torino la cremazione si paga come la
sepoltura, per evitare che mancassero soldi per tenere in vita i
cimiteri. Si parla di 1700 euro, non poco: eppure il prezzo è
fissato per legge a 600 euro.
Ogni regione fa a modo suo, in questo
settore, dove gira tanto nero: servirebbe un maggiore controllo.
Dal ponte sullo Stretto, ritroviamo
Ciucci parlando di Anas: Report se ne era occupata nei mesi in cui
crollavano i ponti, gli appalti venivano fatti al ribasso, coi costi
che poi lievitavano.
L'inchiesta sulla dama nera ha
raccontato di che pasta erano fatti i dirigenti Anas: che parlavano
di ciliegie al posto di tangenti nelle intercettazioni.
Tra gli arrestati, nel sistema delle
tangenti, anche un ex sottosegretario, Meduri.
Il nuovo presidente Armani sta cercando
i fare pulizia in Anas: alcuni dirigenti sono stati cacciati, altri
sono stati ruotati.
Tra le aziende coinvolte, la Tecnis,
che ha ceduto l'appalto per la variante di Morbegno alla Cossi: una
procedura su cui sta indagando l'Anac. La firma sulla cessione la
mette Ciucci, mentre era dimissionario.
Tecnis ha avuto una interdittiva dalla
prefettura, ma ha diversi appalti con Anas e questo sta bloccando i
lavori, perché l'azienda dovrebbe essere commissariata.
Si dovrebbe selezionare la qualità
delle aziende, dei fornitori, prima di iniziare i lavori.
Nel nuovo corso di Anas, le opere sono
programmate non di anno in anno, ma su tempi lunghi: in questo nuovo
piano buona parte dei soldi sarà anche per manutenzione, per il
completamento delle opere incomplete.
Che fine hanno fatto i dirigenti
dell'epoca Ciucci?
“Non è facilissimo mandar via le
persone, se non sono d'accordo” ammette Armani, parlando del
caso del dirigente Baio, che ha nominato in quel posto la dama nera.
“Sono arrivato in un posto dove
non ti puoi fidare di nessuno, ma sono in un posto dove puoi fermare
le cose per due anni”: ci sono i lavori da portare avanti, i
progetti...
E' un sistema per lavorare male, che va
cambiato: c'è stata tanta incapacità e tanta incompetenza. Non è
solo un problema di burocrazia, il primo problema è il malaffare, la
corruzione: questo dice Delrio.
Ma è un problema di scelta di uomini,
di chi piazzi nei posti chiave: perché i condannati per corruzione
non sono cacciati dai posti pubblici?
Il
danno e la beffa: l'inchiesta di Sigfrido Ranucci sui
pacemaker non era rimasta lettera morta.
Si parlava di certificati rilasciati
senza fare test, su pacemaker poi usati nelle persone: il dirigente
del ministero che mette poi la firma dice che sarebbe una truffa …
La GDF è intervenuta e ora ci sono 4
manager dell'istituto superiore della sanità sotto inchiesta.
Romanzo
capitale: Report su era occupata della scarsa trasparenza
della fondazione Nuova Italia di Alemanno. Dentro trovi Panzironi,
Anemone, Pennaforti: gente sotto inchiesta, trasparenza zero, zero
bilanci.
La
giusta causa: Claudia De Pasquale poche settimane fa aveva
raccontato dei criteri di nomina dei dirigenti nei tribunali, dove
gli aspiranti erano tutti bravi e correntocrati.
Dal servizio emergeva la spartizione
tra correnti, per prendersi i posti nelle varie sedi d'Italia.
Il
biscotto perfetto: ovvero quando lo stato beffa se stesso,
con la gestione della confisca dei beni ai mafiosi.
Un forno sequestrato dallo stato ad un
boss di Fasano, che poi lo assume ma non gli paga i contributi.
La proposta di assunzione è stata
presentata dal boss e avallata dal custode giudiziario: la norma lo
consente, ma sembrerebbe inopportuno.
L'agenzia dei beni confiscati avrebbe
poi dovuto pagare i contributi: ora il boss si è rivolto ai giudici,
che hanno pignorato i beni al forno, cioè allo stato.
Il confiscato dallo stato pignora lo
stato: ma non si poteva evitare?
Lo Stato, per colpa del pignoramento,
ha incassato solo 190 euro dalla vendita del forno.
I macchinari sono in un altro forno,
del genero del boss.
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