L'inutile richiesta di sfiducia del ministro Boschi, usata dal centrodestra per mostrare un po' i muscoli al governo.
L'inutile ragioneria dello stato che dovrebbe bollinare i conti della manovra, comprese le mancette dell'ultimo minuto per tenersi buone le lobby.
L'inutile difesa del governo che si vanta ora di aver difeso le banche in crisi, i conti dei risparmiatori, i posti di lavoro.
Che ora si nasconde (e nasconde il cattivo operato di Consob e Bankitalia) dietro il decreto dei risarcimenti, l'aiuto umanitario, i collegi arbitrali che dovranno decidere caso per caso se è stato il singolo che se l'è andata a cercare.
Ma probabilmente l'inutile collegio stabilirà che sarà colpa dello sportellista che, impazzito, ha deciso di rifilare al correntista le obbligazioni subordinate.
Giorgio Meletti sul FQ:
In realtà non c'è da fare nessuna analisi “caso per caso”. Il caso è uno solo, enorme. C’è stata una decisione “di sistema” a partire dal 2009, quando le banche, travolte dalla crisi finanziaria mondiale, avevano bisogno di nuovo capitale. Gli investitori istituzionali (e con-sapevoli) erano in fuga, bisognava andare a prendere i soldi ai risparmiatori. In questi anni sono state piazzate obbligazioni subordinate per 35 miliardi. Il mandante dell’operazione è stata l’Abi, l'associazione delle banche italiane. L’esecutore materiale la Banca d'Italia, che scriveva compite letterine alle banche in difficoltà ordinando di “dotarsi di nuovo capitale” per patrimonializzarsi. La Consob ha fatto da palo, allentando regole e controlli sulle obbligazioni subordinate.LA PRIMA MOSSA l’ha fatta nel 2009 l’allora presidente della Consob Lamberto Cardia, eliminando l’obbligo dei cosiddetti scenari probabilistici per le subordinate.Al Tg La7 il giornalista Marco Fratini ha efficacemente spiegato per il largo pubblico che “è come to-gliere il semaforo da un incro-cio pericoloso”. Lo scenario probabilistico serve a calcolare le probabilità di guadagnare o perdere su un titolo. Esempio: alla subordinata emessa da Banca Etruria a ottobre 2013 mancava questa informazione essenziale, il risparmiatore aveva il 62,7 per cento di probabilità di perdere la metà del capitale. Per alcuni anni, anche in mancanza dell’obbligo, la Consob ha continuato ad accompagnare le obbligazioni con previsioni statistiche.
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