Si è votato in Abruzzo, domenica in Sardegna, prossimamente in Basilicata.
Pensavamo di aver archiviato tutto, in quest'epoca tutta social, post ideologica, dove la destra e la sinistra erano finite.
E invece, oltre allo scoprire che la destra esiste, si scopre una cosa nuova che forse è sfuggita ai partiti: gli elettori possono avere anche memoria di quanto era stato promesso un tempo.
E qui mi riferisco in primis al movimento (fu) 5 stelle, al suo capo politico sempre ridente e sicuro, al presidente del Consiglio (o della Repubblica) che da consigli, rassicura, tranquillizza.
forse un giorno capiranno che non basta promettere, prima o poi le persone chiederanno anche conto.
Ma lo stesso discorso si applica alla coalizione (di cui non sono chiari i confini) di centro sinistra: senza memoria ripeteranno gli stessi errori, non si risponde al grillismo con un altro grillismo uguale e contrario. O sposando idee di destra come la separazione delle carriere dei magistrati.
C'è ancora tempo per maggio, per darsi una vera identità, non liquida, non sfuocata, diciamo anche una linea di partito, che non sia fatta dalle solite frasi fatte.
Più Europa, più popolo, più cantieri.
O più armi per tutti.
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