Ho seguito con un certo interesse la diatriba via twitter di questi giorni tra la giornalista del Fatto Quotidiano Daniela Ranieri e l'ex ministro nonché fondatore della lista Siamo europei, Carlo Calenda.
La giornalista in un suo articolo ha chiesto conto della rappresentanza dell'ex ministro, della Bonino, delle madamin e dell'ex sindaco di Milano Pisapia: la risposta è stata una patente di talebanesimo e un invito ad occuparsi, come giornalista di altro.
Il tutto in una giornata in cui l'ex ministro (e forse candidato e forse anche in lista assieme al PD, chi lo sa?) postava una foto in stile Salvini mettendo in mosta la sua opulenza.
Rispondere al salvinismo con un tweet salvinista va bene, una presa in giro al capitano ci sta tutta, ma il problema non è quel tweet, ma i tweet che non leggo, che non trovo.
La risposta alla giornalista denota una scarsa attitudine alle critiche da parte di giornalisti (in linea con gli altri leader oggi sulla scena).
E denota anche una scarsa attenzione a quanto sta succedendo nel paese: ieri a Milano i rider di Amazon erano in sciopero contro le condizioni di (non) lavoro. Oltre a Landini c'erano altri politici presenti? E' giusto che in Italia ci siano dei lavoratori poveri?
Ieri a Milano si sono consegnati ai carabinieri il killer e l'autista dell'omicidio di Rozzano: si sono fatti giustizia da soli contro un anziano che avrebbe molestato una bambina. E' questa l'idea di giustizia che l'area progressista ed europeista ha in mente?
Vogliamo metterci dei contenuti oltre al resto (la pancia fa sostanza ma solo nel dialetto popolare)?
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