Ma veramente il problema di questo paese sono gli account anonimi che infestano i social?
Faccio fatica a cercare di capire le ragioni dell'assurda proposta di Italia Viva (che ricorda una proposta analoga di Forza Italia): Marattin e Renzi vogliono schedare gli italiani regalando tutte le informazioni ad una società privata?
E poi, in caso in cui si debba fare causa, aprire migliaia di rogatorie con paesi stranieri per avere l'identità reale dell'account pinco palla?
Qui siamo oltre al mangino brioches.
Siamo alla perdita dell'identità, del contatto con la realtà.
La lotta contro l'odio in rete si combatte nei tempi lunghi puntando sull'educazione e nei tempi brevi evitando di dare il cattivo esempio: pensiamo veramente che gli urlatori nei talk (penso ad uno Sgarbi) o i tweet feroci di Salvini, Meloni & c. non abbiamo alcuna responsabilità nell'aver sdoganato certi termini e certe violenze.
E se vogliamo fare la lotta contro la fake news, bisogna prima chiedersi come mai le persone credano più a quello che leggono sulla rete che non ai giornali (che vengono letti sempre di meno) o ai TG.
Forse i primi a far girare bufale sono stati per primi loro: la crisi che era finita, le riforme panacea di tutti i male, l'ambientalismo scoperto in età troppo adulta ..
Più che le identità anonime in rete (di cui ha parlato la trasmissione Report lunedì scorso), preoccupa l'assenza di identità dei partiti oggi: cosa vuole fare da grande il m5s? Italia viva vuole prendere il posto di forza italia (viva)?
E il pd? Si chiederà come mai l'Umbria rossa è diventata verde?
Scoprirà forse che esistono ancora persone che si indignano per gli scandali sulla sanità, sui concorsi pilotati?
Che, addirittura, esistono ancora operai, come quelli di Terni. Che poi sono gli stessi che nel 2014 (governo Renzi, ministro dell'interno Alfano), vennero manganellati a Roma.
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