Manette si o manette no, sull'evasione?
Alziamo le pene, mandiamo gli evasori in carcere oppure puntiamo tutto sul recupero dell'evaso?
Tutta questa discussione ci distoglie forse dalla domanda vera: ma perché le attuali norme non sono efficaci?
Ogni anno, ad ogni manovra, spunta un condono, una rottamazione, una scappatoia.
I controlli sull'evasione sono pochi.
La piccola evasione conviene a chi la fa, a chi la consente (gli evasori votano, come pure commercialisti e via discorrendo) e talvolta a chi la subisce (fanno 100 euro senza fattura ..).
La grande evasione, che passa per paradisi fiscali, è complicata da scoprire ed è pure complicato recuperare i soldi: qui vicino a noi abbiamo l'esempio di Malta, paradiso fiscale per le società di giochi online.
Infine i giganti del web, da Google ad Amazon a Facebook, così grandi da sfidare le democrazie.
Intoccabili, perché l'Europa su questo fronte è disunita, per i no di Trump (Marco Palombi sul FQ racconta però che "l’anno scorso ha emanato una legge per far rimpatriare gli utili d’impresa che alle sole grandi Web&Software è costata 17 miliardi una tantum").
Andiamo avanti così, a discutere di manette, di soglie del contante (ma voi per pagare il piccolo artigiano, per pagare l'idraulico, avete bisogno di più di mille euro contanti?) ancora per molto?
Il tema dell'evasione non è solo un discorso di reati e di pene (poi qualcuno mi spiegherà perché se si aumentano le pene per il delitto stradale va bene, mentre se si aumentano le pene per l'evasione no): riguarda la nostra democrazia, gli stati sotto ricatto delle multinazionali del web, che devono poi sottostare all'austerity e dunque tagliare i fondi per sanità e scuola.
L'evasione ha a che fare con l'aumento delle disuguaglianze, con l'aumento della povertà.
Chiaro che alla nostra destra la lotta all'evasione non interessi (e viene da chiedersi se ai 5 stelle interessa davvero o è solo uno slogan), ma che non interessi nemmeno la sinistra è drammatico.
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