23 ottobre 2019

La passione per il delitto 2019 - gli incontri di domenica




Torna il festival di narrativa poliziesca La passione per il delitto ed è un ritorno nella sua sede storica, Villa Greppi a Monticello Brianza: il benvenuto ai lettori del giallo è stato dato da Marta Comi, presidente del consorzio Brianteo Villa Greppi. A seguire Paola Pioppi, organizzatrice del festival, ha introdotto i primi scrittori, anche loro amici storici della Passione, ovvero Piero Colaprico e Vittorio Nessi.
Ore 11.30 
Piero Colaprico, La strategia del gambero, Feltrinelli
Corrado Genito è un ex agente per la sicurezza dello stato finito in prigione "per aver voluto salvare con tutti i mezzi, soprattutto quelli illeciti, l'ostaggio di un sequestro e, diciamolo, per scoparsi alla grande la moglie del rapito, l'ex Miss Sorriso Maretta Zara. Per lei, e per i soldi in ballo, una montagna di soldi, s'era lanciato in una strategia sbagliata". A farne le spese, il vecchio collega ispettore della Omicidi, nonchè suo migliore amico, Francesco Bagni.
 
Vittorio Nessi, Non sono io, Daniela Piazza editore
Tre donne amano lo stesso uomo; tre persone identiche sono accusate dello stesso delitto; nove indizi intorno a un omicidio senza cadavere; un serial killer ritrova la sua anima innocente in una canzone d'amore. Il pubblico ministero Ferretti scopre che, dietro l'apparenza, nessuno somiglia al ruolo che la vita gli ha assegnato.
 

Con Mario Consani
Piero Colaprico

Paola Pioppi, organizzatrice e Marta Comi presidente consorzio Brianteo Villa Greppi.
Seduti Mario Consani, Vittorio Nessi e Piero Colaprico

Mario Consani ha presentato i due libri (e Colaprico ha anche anticipato qualcosa del suo prossimo romanzo): due romanzi diversi, quello di Colaprico è corale, ambientato nell'hinterland milanese, con dentro gli scontri tra le famiglie malavitose.
Il libro di Nessi è un libro che ruota attorno ad un protagonista, il pm Ferretti, con dentro tre storie, che vivono di una vita propria e che si svolgono in un modo particolare. Il primo è una requisitoria, il secondo una indagine, il terzo ruota attorno alla psicologia dietro il delitto.

Vittrio Nessi: il mio libro non è un giallo ma un noir, si occupa di delitti ma parla poi dei grandi temi della vita, questo spiega la presenza di personaggi femminili. Protagonista un pm, Bruno Ferretti che non si ferma alle indagini e al processo, ma cerca di entrare nei temi del delitto, nei casi incontra delle donne misteriose che fanno da fondo.
Il filo rosse delle tre storie è nel titolo, una canzone di De Gregori,"guarda che non sono io quello che stai cercando ..".
Tre donne che amano lo stesso uomo, accusate dello stesso delitto, senza cadavere. E un serial killer che confessa i delitto dopo aver sentito una canzone. Nei delitti e nell'amore nulla è come appare, questo è l'elemento unificatore.

Colaprico: il mio sogno è che una persona prenda in mano un mio libro e possa dire, "questo è un libro di Colaprico", avere cioè un tono e uno stile che si riconosca. I protagonisti degli ultimi romanzi sono un carabiniere in pensione ed un investigatore privato: Binda si muove in una Milano dove si percepisce la nebbia, siamo negli anni 80, vive accanto alla moglie, una vita normale.
Gemito è un altro tipo d'uomo: cacciato dall'arma per aver superato il confine della legge, da investigatore ha combinato impicci di tutti i colori.
Sono due personaggi diversi: ma spero si riconosca la mano, anche se poi ogni libro ha la sua voce.

A Nessi è stato chiesto della vita privata dei personaggi, il loro carattere, il mostrare l'intimo

Nessi: Ferretti non ha una sua vita privata, si dedica al lavoro ma è in una fase in cui inizia a domandarsi sul senso della vita. I delitti di sangue gli fanno guardare agli altri, ai delinquenti e alle vittime, facendo un viaggio tra la vita e la mrte dove il pm e le persone a fianco saranno cambiate.

L'associazione tra i film di Tarantino e i libri di Colaprico.

Colaprico: non pochi scrittori lavorano pensando ad un film, io rifiuto questa scelta, scrivo pensando alla pagina scritta.
Molti registi hanno comparto i diritti sui miei libri, ma non si è mai realizzato nulla: l'unica cosa che è uscita è un documentario sul saggio "MAnager calibro 9". Un'opera che mi ha covito a metà, Scamarcio il protagonista non riesce a trasmettere la ferocia del vero personaggio, Saverio Morabilito, pentito della 'ndrangheta.
A chi penso quando dico vorrei che dal libro nascesse un film? Sergio Leone, lui sarebbe il regista adatto per questo libro "La strategia del gambero", c'è l'amicizia maschile, c'è il fantasma di un personaggio femminile, ci sono rtadimenti..

I gialli in TV sono quelli con commissari: è stato chiesto a Nessi a chi si sia ispirato per i tuoi libri.

Nessi: non mi sono ispieato a nessuno, i miei libri nascono spontaneamente, la mia attività nel passato, si è trasformata nel tempo ed è diventata memoria. Ad un certo punto è uscita e io non ho fatto altro che aprirmi a queste sensazioni che dovevano essere elaborate.
Quanto delle cose scritte c'è nella realtà? E' tutto vero perché è frutto della mia fantasia - la risposta ad una medesima domanda da parte di uno scrittore famose.

I feedback ricevuti dal libro.

Colaprico: mi hanno detto che c'è poco sangue, non frequento i social ma preferisco incontrare faccia a faccia i lettori.
Molte recensioni mi hanno dato degli spunti interessanti, molti lo hanno considerato come un libro di svolta.
Dopo "La donna del campione" mi sono detto, "sono diventato uno scrittore", ma poi, purtroppo, non ho scritto nulla per cinque anni.
Un giorno però l'Orchestra Verdi di Milano mi ha chiesto un raccontino, un giallo ambientato nelle sale della musica: il giallo è diventato un'altra cosa, Il fantasma del ponte di ferro, col maresciallo Binda.
Dall'incontro umano nasceono le situazioni che ti fanno superare il blocco della pagina bianca.

Una domanda a Nessi: Che libri leggi da lettore ? Se diventasse un film, che film sarebbe?

Nessi: il maestro è Simenon, uno dei grandi scrittori del 900. Anche lui parla di delitti ma non si ferma a questi, scandaglia l'animo umano, le passioni e le perversioni.
Tutti noi abbiamo una parte noir, quando siamo a contatto entriamo a contatto con storie di delitti, questo ci attira.
Se fosse un film dovrebbe avere come contenuti amore e morte, Ascensore per il patibolo.

L'anteprima del prossimo romanzo di Colaprico:
lo scrittore ha letto due pagine del prossimo romanzo (L'anello di piombo, Mondadori), che parte con un morto, uno psicologo figlio di un'importante architetto.
Una storia di demoni, di delitti, di sbirri e di pulsioni animali che cinquemila anni di storia civile non hanno cancellato.

Secondo incontro della mattinata - Ore 12.30

Andrea Del Monte e Antonio Veneziani Con Elisabetta Bucciarelli Brigantesse. Storie d'amore e di fucile, Ponte Sisto editore

Tredici liriche, ognuna è la storia di una "Briganta", scritte da poetessa e poeti. Sono brigantesse che hanno lottato sui Monti Lepini, nelle campagne del Sud, lungo i territori dominati dal Papato o su quelli controllati dai francesi. Un incontro con parole e musica.
Antonio Veneziani, Andrea del Monte e Elisabetta Bucciarelli

Briganta parla di storie di briganti e brigantesse, una ricerca storica su un mondo antico, partito da una serie di poesie scritte da Antonio Veneziani.
Perché il brigantaggio al femminile?
E' una cosa ancora poco conosciuta, il brigantaggio maschile è noto, quello femminile no, sebbene non fossero donne come tante, per esempio Nicolina Ioconelli, la briganetessa vissuta a metà dell'800.
Di brigantesse come queste si hanno poche informazioni, solo poche di loro sono finite sulle pagine dei giornali.
Antonio Veneziani ha voluto parlare proprio di queste donne perché quello che è fuori dal coro mi piace, mi appassiona: erano donne di grande valore, molte di loro hanno commesso delitti ma volevano andare oltre la loro vita quotidiana.
Hanno ucciso i mariti che li vessavano, i padri che volevano imporre loro una vita: queste brigantesse erano femministe ante litteram, volevano affermare una loro identità, ribellandosi alla quotidianità.
Perché un poeta per raccontare queste storie?
Perché i poeti possono comunicare orrori, piacerim delle bellezze: per questo abbiamo chiesto a 13 poeti le storie di queste donne e loro lo hanno fatto scrivendo delle poesie.
In seguito sono diventate delle canzoni.
Non volevamo fare un lavoro da storico, volevamo raccontare delle vite, pur rimanendo nel sentiero della veridicità (di molte delle brigantesse si hanno poche informazioni).

E' un libro e anche un disco e le due operazioni non sono separabili, non ha senso leggere solo il libro e viceversa.

Andrea del Monte è parito da delle storie e ha costruito delle canzoni: tutte le poesie erano notevoli, musicarle è stato difficile, ho messo in musica i testi senza cambiare i versi.
"Apre le danze la brigantessa nera ...": il disco comincia con questa canzone e sono tutte storie forti, di violenza e di ribellione.
Citando una frase di Pasolini, "perché sei comunista? Perché sto dalla parte di chi ha fame".


Alla fine dell'inconro, lo chef Federica Camperi ha preparato per gli ospiti della rassegna un pranzo con i cibi delle terre dei briganti.

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