22 novembre 2017

La strategia del gambero, di Piero Colaprico


Incipit
Non ti maledire, non avevi alternative”, si disse, nascosto dietro un tronco chiaro e tarlato, che profumava di verbena. S'era scelto una postazione che formava un piccolo balcone naturale, affacciato su una delle radure del “boschetto di Ranirate”, come venivano chiamati quattro ettari di alberi decrepiti, rovi, erbacce e pozzanghere sassose che si aprivano dietro la vecchia stazione del paese.Corrado Genito c'era arrivato infilandosi nella processione dei tossicomani che si presentavano tra i rami per comprare la roba, mentre le provinciali erano invase da automobilisti in coda per scopare a quindici euro, il prezzo più basso nel raggio di venti chilometri.Da qualche mese un clan di nigeriani aveva trasformato la zona in un bordello ..

Vedere, volare, pungere. Come un ape.
Questa è la strategia scelta da Corrado Genito, ex capitano dei carabinieri nel nucleo antiterrorismo, ex consulente di sicurezza che a seguito del cattivo finale si una indagine è diventato pure ex galeotto (nonché ex amico dell'ispettore Bagni).
Strategia per completare la sia missione, chiamata enfaticamente O.R. Operazione Ranirate.
Ma come ci è arrivato in quel boschetto di un paesino della provincia Lombardia (dove assiste alla lezione agli spacciatori nigeriani)? E in cosa consiste questa sua missione?
Con un veloce flash back, vengono riannodati i fili del presente e del passato: condannato a 12 anni di carcere per concorso in omicidio dell'ispettore (nonché ex amico) Francesco Bagni, a seguito del caso del rapimento del campione di F1, Elvio Wolfson, in cui l'ex carabiniere era stato ingaggiato dalla “moglie del campione”, che si era pure portato a letto. Caso che aveva affrontato a modo suo, senza rispettare troppo le regole. E Bagni era stato ucciso e oggi il suo fantasma continua a tormentarlo di notte e anche di giorno..

In carcere, dopo essere sopravvissuto ad una coltellata di un marocchino compagno di cella, riceve la visita di un ex collega dei carabinieri, Osso (al secolo il dottor Carannante), suo sottoposto un tempo ma che oggi con la sua ruffianeria è riuscito a far carriera nei servizi.
In cambio della scarcerazione gli viene chiesto di andare a Ranirate, sperduto paesino tra Milano, Varese e Como: questa zona che una volta era un ricco distretto industriale è oggi una landa semi-desolata, con capannoni abbandonati, strade provinciali verso il nulla, un caffè, un ristorante, la stazione dei carabinieri.
Una zona che è contesa tra due famiglie ndranghetiste che oggi, dopo una pax mafiosa che verrà suggellata anche dal matrimonio dei rispettivi rampolli, si sono divisi il business.
Agli Spanò il racket e il traffico di droga, in cui si tollerano anche la bassa manovalanza dei nigeriani finché non fanno troppo rumore.
Ai Corallo il prestito ad usura. E tante altre cose ..
Il compito di Genito è semplice: entrare in paese e “fottere la 'ndrangheta”, secondo nuovi metodi, poco puliti (dunque congeniali ad un galeotto che ha poco da perdere)
T'infiltri in un clan e ce li fai acchiappare, il sistema di 'pugnalarli alle spalle restando nell'ombra' te lo trovi da solo, c'interessa solo il risultato”.

Non solo, dovrà pure scoprire chi ha ucciso, bruciandolo come un cerino, l'assessore all'urbanistica (o alla rubanistica, come capita spesso nel paese delle bustarelle) Michael Perego.
La strategia scelta da Genito è quella del gambero:
Vola leggero come una farfalla, pungi forte come un'ape, ma non farti avanti, cammina all'indietro”.

Ovvero conoscere il territorio, farsi accettare dal paese, ma non colpire direttamente i boss e i loro soldati: farsi attaccare, per poi sferrare il contrattacco alle due famiglie, mettendole una contro l'altra (avete presente “Per un pugno di dollari”?)
Farsi azienda per farsi aggredire. Apparire una preda quando si è cacciatore.Immaginò un nuovo negozio di argenteria che apre a Palermo, dietro il banco una giovane coppia del nord, ma sono due carabinieri e quando il capomandamento del quartiere va a chiedere il pizzo, zac, si protesta, si tratta, si paga e si risale tutta la filiera criminale.
Immaginò un ufficio di import export a Gioia Tauro e, anche in questo caso, niente laureati alla Bocconi, ma un colonnello che dopo aver prestato servizio alle ambasciate, finge di essere un broker in cerca dell'affare che ti sistema.La strategia del gambero, camminare all'indietro, lasciarsi avvicinare per scoprire le carte degli aggressori.

In questa guerra Genito si sceglie il suo esercito: il truffatore William Chiodi, il ladrone (a cui nessuna cassaforte sa resistere), un ex pugile e delle donnine facili prese dal locale di Francone.
Per completare il quadro un gruppo di ex militari della ex Jugoslavia, poco inclini alla battuta.
Per fare cosa? Aprire un locale in quel di Ranirate, Il New Splendor, locale con qualche sala per incontri ravvicinate con le ragazze dove Genito figura come il responsabile, quello che fa andare avanti la baracca e che dietro ha gente con tanti soldi.
Per attirare l'appetito dei calabresi e farli uscire allo scoperto ..

Funzionerà questa strategia?
Riuscirà Genito e il suo esercito a fottere la 'ndrangheta, a capire il movente e il responsabile della morte dell'assessore e a salvare pure la pelle?
Meglio non fidarsi dei servizi, dell'ex sottoposto dottor Carannante detto “l'ignorronzo”, che non gli hanno raccontato tutta la storia e tutti i perché.
Specie i legami tra queste famiglie e la politica, in special modo con quel senatore Caruso, dentro tutto gli intrallazzi (anche per le speculazioni immobiliari) avvenute in regione.
“Era tra i pochi ad aver attraversato con trascurabili ammaccature alcuni processi, cavandosela con una prescrizione per finanziamento illecito, mentre i deludenti, pilotati, contestati “non ricordo” e “non so”, da parte di tutti i testimoni e dei coimputati, l'avevano salvato dalle pesanti accuse di concussione per le discariche dei rifiuti, per gli appalti negli ospedali, per le strade e le ferrovie costruite dalla 'ndrangheta in mezza Italia, dal nord al sud..”

Si troverà a dover fare delle scelte, l'ex carabiniere e sarà costretto a far del male a qualcuno:
se fosse stato ancora un capitano dei carabinieri sarebbe andato a cercare la signora. Ma non lo era, era un ex galeotto, un sicario dello stato nell'OK Corral dell'antistato...”

In questo romanzo il giornalista Piero Colaprico ha messo dentro tutta la sua esperienza nel mondo della cronaca lombardo, tutto quello di cui è stato testimone, dai tempi in cui la mafia al nord non esisteva ma esistevano Francis Turatello e Angelo Epaminonda detto il Tebano.
Fino ai giorni oggi, con le inchieste Crimine-Infinito, che hanno mostrato quando profonda fosse la radicazione delle ndrine nel territorio, nell'economia, nella finanza. Quanto fosse il condizionamento della politica a livello locale.
Ma, ancora per molti, la mafia al nord non esiste. Solo questione di criminalità locale.
Nel romanzo, che molto romanzato non è, se uno legge con attenzione i fatti narrati dalle inchieste sulla mafia, c'è scritto tutto: la violenza dei soldati delle locali, per come sanno controllare il territorio, intimidire, condizionare.
Lo scarso senso dello stato, dell'etica, di quella parte di imprenditoria del nord (quella che guarda ai paesi del nord Europa, che si ritiene la locomotiva d'Italia) nell'usare i servizi di mafia SPA per truffare lo Stato, per pagare meno tasse.
Droga, soldi, cemento e sesso.
Sesso a buon mercato, come dalle migliori tradizioni di Milano, diventata in questi anni la città dell'amore, per tutta la mercanzia femminile, di tutte le razze, che viene messa a disposizione nei locali e nelle strade:
Genito si guardò in giro ancora una volta: dietro quel mascara, quei rossetti, scorgeva soprattutto le miserie di chi arriva da varie parti del pianeta per cercare a Milano – perché Milano è ancora una meta - innanzitutto di sfamarsi, poi di mandare qualche soldo a casa, poi di trovare una vita vera. 'Finché', pensò, c'era un finché, specie per le ragazze più deboli, quelle che subivano una mutazione.'Ste disgraziate dimenticano la fame, casa e mamma e cominciano ad andare con chiunque possa pagarle. Per ottenere cosa? Per poter sfoggiare una borsetta da duemila euro ..”

La strategia del gambero un romanzo ricco di azione (e di colpi di scena) che racconta la provincia criminale lombarda senza nascondere o abbellire nulla: questa è la realtà, ci dice Piero Colaprico. Decidete voi fino a che punto siete disposti a scendere.

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La scheda del libro sul sito dell'editore

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