Buon anno. A quanti invocano il diritto a lavorare, ad infrangere le regole del governo, contro questa dittatura sanitaria.
Che poi sono gli stessi della mano dura contro chi occupa le case (e spesso ci sono storie di disperazione), contro chi sciopera, contro i migranti (noi chiusi in casa e loro a spasso).
Viva la libertà, ma solo per noi.
E gli altri? Che si arrangino, perché non possono ammalarsi perché non c'è il vaccino influenzale (e le mascherine hanno ridotto l'incidenza dell'influenza fino ad oggi), perché i medici ai primi sintomi ti dicono di stare a casa, perché visite nel privato forse le trovi, ma nel pubblico no.
L'anno è iniziato da tre giorni e siamo già a regime: la crisi di governo, le polemiche per le poche vaccinazioni, le scuole che non possono riaprire, le slide di Renzi (che non si dimentica delle priorità, le aziende farmaceutiche, il ponte e la TAV).
Per aprire le scuole serve scaglionare gli ingressi e potenziare il trasporto pubblico. Per vaccinare in fretta gli italiani servono le dose e il personale medico in ospedali e nelle strutture (qui in Lombardia l'assessore Gallera ci dice che sono in vacanza, vedremo la prossima settimana): molto meglio occuparsi delle polemiche e dei retroscena politici.
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