03 ottobre 2008

Annozero: italiani brutta gente?

Siamo in emergenza razzismo?
A Milano un cittadino italiano di pelle nera viene ucciso a sprangate.
A Lecco degli imprenditori avevano schiavizzato dei lavoratori immigrati irregolari minacciandoli con la pistola alla tempia.
A Roma una aggressione ad un ragazzo cinese da parte di una baby gang.
A Milano un ambulante senegalese inseguito per il mercato da un italiano e picchiato.
A Milano una maestra grida ad un suo alunno "torna nella foresta".
A Castel Volturno, un commando legato al clan dei Casalesi stermina sette ragazzi extracomunitari provenienti dall'Africa.

Allora, che situazione c'è in Italia?
Un viaggio, quello tentato ieri ad Annozero, tra la camorra dei Casalesi, la popolazione del paese e gli immigrati.
Passando per l'aggressione di qualche settimana fa a Milano contro Abdul. Mi sembrava di rivedere le immagini del film "Mississippi burning": le tensioni tra italiani e immigrati nascono dal clima di degrado, dalla disoccupazione, dall'assenza di uno stato che si presenta a Casal di Principe, come a Castel Volturno, solo quando scappa il morto.
E'la loro miseria che li porta a vedere nei "negri" un nemico: che ruba loro un lavoro (si, ma quale lavoro? il più umiliante, il più duro ..), che occupa le case in modo abusivo, i posti sui bus.
"Dovremmo scacciarli tutti" diceva un ragazzo del posto.

E chi si alza allora tutte le mattine alle 4 o alle 5 a fare il muratore, il piastrellista, a lavorare nei campi, nelle sartorie? Quei ragazzi italiani che le telecamere inquadravano davanti ai bar e la cui unica speranza era scappare da Casalvolturno?

In studio un Gad Lerner poco "galante", che si è scontrata con miss Billionaire-Santanchè e con Flavio Tosi (sindaco di Verona). Due tesi completamente opposte.

Quella dell'accoglienza, che non considera parole come buonismo e integrazione come delle parolacce in televisione. Dall'altra il muro della tolleranza zero contro i clandestini, perchè, come spiegava Tosi, "proprio perchè clandestini sono da cacciare, perchè sono in stato di reato" (in realtà il reato di clandestinità non esiste).O anche, come elegantemente esponeva la Santanchè durante la campagna elettorale "I clandestini li caccerei a calci in culo"; frase ribadita anche in studio dove, fuori onda, è stata oggeto di insulti da parte di un ragazzo poi allontanato.

Allora cosa facciamo? I clandestini li vogliamo o no? Li cacciamo o li teniamo a lavorare in nero, sfruttati, dentro le bidonville come la Soweto di Caltelvolturno (dove vivono 15000 clandestini, molti col foglio di via, molti con un lavoro in nero)?

Alziamo le barriere per non essere sommersi da milioni di africani, sosteneva Tosi. Ma chi si prende l'onere di scegliere chi salvare e chi no, chi accettare e chi no, nel nostro paese?
Perchè non va dimenticato che chi sbarca a Lampedusa (e gli sbarchi sono aumentti del 60%, con buona pace di Castelli) scappa dalla guerra, dalla fame, dalla crisi, con la speranza di un futuro migliore.

Qualche numero: gli immigrati regolari (2.200.000, il 6% rispetto alla popolazione attiva) concorrono al 9% della ricchezza nazionale.
Versano 5 miliardi di euro di contributi, dando la possibilità della pensione a 870000 persone.

Forse Caltelvolturno, con la sua miseria, con l'immondizia per strada (lì Berlusconi non è ancora passato a fare il miracolo), non è rappresentativo dello stato. Stato di cui Santanchè e Tosi sono esponenti, almeno finchè l'Italia rimane unita.
Stato che devo combattere la sua battaglia contro il sistema di Casale: le persone arrestate (Letizia, Spagnuolo, Cirillo) avevano un arsenale in casa e dormivano con le pistole sul comodino, col colpo in canna.La camorra sfrutta la miseria, il razzismo, l'assenza dello stato per fare quello che è capace.Estorcere, corrompere, uccidere, ricattare, infettare il territorio, l'economia e il paese.
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