Sinistra disunita in piazza a Roma. Da una parte la sinistra arcobaleno che manifesta sotto le bandiere con la falce e martello. Dall'altra il partito di Di Pietro, che lancia il referendum contro il lodo Alfano (raccolte già 250000 firme). Poi, l'opposizione ombra del PD, che in un momento di crisi come questo, lancia l'idea della televisione di partito. Geniale, Berlusconi ci aveva già pensato: oggi non sono i ministri che vanno in televisione, sono direttamente le televisioni che vanno dai ministri (la battuta è in verità di Vauro). Mai come in questi giorni l'opposizione avrebbe gioco facile: gli italiani hanno visto come il governo ha risolto la crisi Alitalia e cosa pensa di fare la crisi finanziaria. Ossia si aiutano gli amici e si raccontano un po' di frottole ("nemmeno una banca ...."). Dall'altra parte ci si occupa di maestro unico, intercettazioni, riforma della giustizia (separazione carriere, CSM politicizzato ...), lodo Alfano, lodo Consolo, salva manager (gli stessi che hanno portato le famiglie italiane alla rovina), salva Rete 4 ... Cosa fa il PD? Si stringe attorno al governo (parole di Morando,Follini, Rutelli). La retromarcia su Roma, la chiama Travaglio.
Noi di sinistra, come ebbe a dire il premier nella campagna del 2006, in un periodo che sembra tanto lontano, siamo dei coglioni. E se lo dice lui che se ne intende... Disuniti si perde. E si continuerà a perdere finchè si continuerà a parlare di dialogo per le riforme (cioè quelle che interessano al PDL), finchè si parlerà di “superare assieme il momento di crisi”. Gli italiani scendono in piazza e il PD va in televisione. Lehman Brothers costerà agli italiani 4,3 miliardi di euro. Più di Cirio e Parmalat. Nel venerdì nero dove Berlusconi aveva ipotizzato di chiudere borse (le avrà confuse con i programmi della Rai, che può chiudere come vuole), si sono bruciati 400 miliardi di euro. È finito il tempo di scherzare.
Giusto per chiarire, quando si parla di agitare le piazze contro il governo, ricordiamoci un pò cosa si urlava in un altra manifestazione: "governo sfascista ti abbatteremo a vista" "premier infame per te ci son le lame". Dietro il palco dominava la scritta "contro il regime delle libertà". In lontananza una bara con la foto del presidente del Consiglio s'avvia in corteo. Questi gli slogan urlati il 2 dicembre 2006 a Roma in piazza S. Giovanni (Scendo in piazza, si chiamava l'adunata oceanica), l'allora capo dell'opposizione Silvio Berlusconi si scagliò contro il governo dicendo che aveva fatto brogli (e dunque non era legittimato) e che il popolo aspettava una guerra di secessione per riconquistare la libertà. E tutto scritto sui giornali di allora, basterebbe rileggerli.
Noi di sinistra, come ebbe a dire il premier nella campagna del 2006, in un periodo che sembra tanto lontano, siamo dei coglioni. E se lo dice lui che se ne intende... Disuniti si perde. E si continuerà a perdere finchè si continuerà a parlare di dialogo per le riforme (cioè quelle che interessano al PDL), finchè si parlerà di “superare assieme il momento di crisi”. Gli italiani scendono in piazza e il PD va in televisione. Lehman Brothers costerà agli italiani 4,3 miliardi di euro. Più di Cirio e Parmalat. Nel venerdì nero dove Berlusconi aveva ipotizzato di chiudere borse (le avrà confuse con i programmi della Rai, che può chiudere come vuole), si sono bruciati 400 miliardi di euro. È finito il tempo di scherzare.
Giusto per chiarire, quando si parla di agitare le piazze contro il governo, ricordiamoci un pò cosa si urlava in un altra manifestazione: "governo sfascista ti abbatteremo a vista" "premier infame per te ci son le lame". Dietro il palco dominava la scritta "contro il regime delle libertà". In lontananza una bara con la foto del presidente del Consiglio s'avvia in corteo. Questi gli slogan urlati il 2 dicembre 2006 a Roma in piazza S. Giovanni (Scendo in piazza, si chiamava l'adunata oceanica), l'allora capo dell'opposizione Silvio Berlusconi si scagliò contro il governo dicendo che aveva fatto brogli (e dunque non era legittimato) e che il popolo aspettava una guerra di secessione per riconquistare la libertà. E tutto scritto sui giornali di allora, basterebbe rileggerli.
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