La lezione di Cossiga, sul come strumentalizzare la protesta degli studenti, ha dato i primi frutti.
Botte in aula: pugni, calci e sediate. Quel che è avvenuto ieri all’università Federico II di Napoli è di fatto il primo scontro fisico della contestazione universitaria contro la legge 133. Un evento preoccupante anche per le forze di polizia, perché è stata una rissa politica ....
A Roma come a Napoli:
A Roma come a Napoli:
I Collettivi di sinistra hanno concesso a un solo studente di destra di parlare. A quel punto è scoppiata una rissa in classe con pugni e calci. In aula c’erano circa 200 studenti. Gli attivisti di sinistra parlano di «provocazione» da parte degli studenti di destra e denunciano la presenza di «5-6 picchiatori». «Dopo questi scontri - racconta invece al Giornale Giancarlo Argo, di Azione universitaria di Napoli - i ragazzi dei Collettivi hanno organizzato un cordone fuori dall’università e inneggiavano alla morte contro chi la pensa diversamente da loro». Secondo Azione universitaria sarebbe partita addirittura una «caccia allo studente di destra» con «mazze e catene».
A raccontarlo è Il Giornale, il regno delle bufale (i vari dossier, le rivelazioni sul fondo quercia ..) e delle mezze verità. E dopo quello che ha raccontato Cossiga, sappiamo bene chi erano i facinorosi: agenti provocatori travestiti.
Non vorrete mica metter in dubbio la parola del presidente emerito?
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