03 giugno 2009

Settanta - Il palazzo rimarrà intoccabile

Settanta di Simone Sarasso: il pres. del Consiglio (Omino) e il capo della struttura Ultor (Sterling), una struttura occulta dei servizi, parlano dell'ipotesi di apertura ai comunisti.
Siamo ad inizio 1978:

"Il compromesso storico è alle porte.
Se Argento [presidente della DC] insisterà su questa linea, i comunisti non tarderanno certo ad approfittare della situazione.
Avrà senz'altro saputo dell'intervento di Geromel [segr. PCI], del plauso verso le posizioni avanzate del nostro presidente. Un paese in cui cattolici e comunisti si fanno le moine è un paese destinato alla confusione.
E un paese confuso è infinitamente difficile da governare, lei comprenderà .."

L'Omino era la quintessenza del Palazzo. La retorica sottile, incolore, essudava dai pori della pelle sebacea e imprengnava la stanza. il Palazzo non dice mai: semplicemente suggerisce.Il Palazzo anela nella quiete, allo stordimento, all'anestesia.
Ai cani da guardia il compito della guerra.Il diktat della strategia della tensione non mutava negli anni.

Lo sfrangiamento delle responsabilità, l'etica dei cerchi concentrici, la depenalizzazione a cascata: il Palazzo segnala, si indigna, suggerisce.

Lo status quo diventa intollerabile: Il Palazzo è il primo ad accorgersene.

Agli operativi l'arduo compito di trasformare la segnalazione in provvedimento, l'indignazione in mutamento di equilibrio, il suggerimento in (spregevole) azione.
Comunque vadano le cose, il Palazzo rimarrà intoccabile.
Il palazzo non ordina massacri.

Si limita a segnalare un certo disagio.

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