04 settembre 2017

Rocco e la teoria del complotto


Attenzione ai complotti. E a quelli appassionati alle teorie complottiste, che dietro ogni fatto vedono una macchinazione ordita da un gruppo di potenti che vuole controllare il mondo.
Succede anche nella Questura di Aosta, dove arriva un nuovo sostituto a capo del gabinetto della scientifica, la dottoressa Gambino.
Con delle idee chiare su queste teorie:
La donna si tolse gli occhiali. «Perché i fili li muovono sempre poche persone».Costa e il vicequestore si scambiarono uno sguardo.Rocco cercava di comunicare al suo superiore di soprassedere a quella discussione e di tagliare corto, ma Cosa non afferò al volo il suggerimento. 
La Gambino prima si guardò alle spalle, neanche fosse seguita da un commando del Mossad, poi con voce decisamente più bassa attaccò: «Non è un mistero che a comandare il mondo sia il clud dei 300. Volete sapere chi sono?» 
«Immagino che la spigolatrice di Sapri non c'entri nulla» commentò Rocco. 
«Non siate ingenui» rispose Gambino con un sorriso innocente. «I 300 .. volete saperli o no?». 
Costa allarò le braccia. «Se pensa sia una cosa utile, ma facciamo una cosa di giorno».  
«Si, prima che ci sorprenda il santo Natale» aggiunse Rocco. 
«Allora vi dico chi è a capo dei 300?». 
«E ce lo dica» sbottò Costa. 
«La regina Elisabetta II d'Inghilterra». 
«Li comanda lei?» chiese Costa guardando il parcheggio. Sperava arrivasse l'agente con l'auto, un funzionario, qualunque cosa pur di togliersi di lì. 
«Già, quell'adorabile vecchina. In mezzo ci sono i Rotchshild, Rockfeller, Gustavo di Svezia, Gorbaciov». 
«Pure Gorbaciov?». 
«Guardi dottore, lei potrebbe restare di sasso se le rivelassi alcuni segreti ..» 
Rocco provò ad approfittare della pausa ad effetto lasciata dalla Gambino per cercare di tagliare corto. Aprì la bocca, ma la donna ormai lanciata lo anticipò. 
«Tutto si spiega attraverso il comando dei 300. La guerra in Iraq, le torri gemelle, il complotto dell'euro, Putin e gli oligarchi, Kim Jong-un, tutto!» e li guardò con passione.Rocco sorrise. 
«Bene. E' tutto chiaro». 
«Chiarissimo» fece Costa. L'auto guidata da Casella frenò a pochi metri dal gruppetto. «Ma è arrivata la mia macchina. Grazie Gambino, sono felice che lei si sia unita a noi, avevamo proprio bisogno di una persona efficiente e capace come lei» e sgattaiolò lasciando Rocco ad affrontare da solo il sostituto. 
«Ora, Rocco, sai una parte della verità. Guarda il mondo attraverso quello che hai imparato oggi e non ti sembrerà più lo stesso. Non dirmi poi che non ti avevo avvertito». 
«No, Gambino, lo ricorderò» e si voltò per entrare in ufficio 
[Da Pulvis et umbra di Antonio Manzini - Sellerio]

Attenzione però, perché il nostro è un paese di segreti e complotti.
E, teoria dei trecento a parte, in questo romanzo di Manzini, il nostro Rocco si troverà di fronte a segreti e a complotti che dietro hanno i servizi.

Qui potete leggere l'incipit del libro.

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