Iniziamo con un pò di notizie:
Tanzi condannato a 10 anni per aggiotaggio a Milano.
I politici arrestati i coinvolti nella bufera giudiziaria (che brutta parola, ma da il senso), si dichiarano innocenti. Da Pescara, a Napoli, alla Basilicata.
La giunta per le autorizzazione ha negato l'arresto per il deputato Margiotta (la cui difesa sarà coadiuvata dall'avvocato onorevole Giulia Bongiorno). Ha votato anche Margiotta, per se stesso.
Roberto Saviano, davanti ad una platea di giovani (riportata da Matrix), per una lezione sulla criminalità diceva la sua sulla questione morale "Gli elettori di sinistra e di destra devono una volta per sempre, al di là delle loro idee politiche, scegliere persone diverse a rappresentarli".
Perchè se aspettiamo che il sistema si corregga da solo, c'è da avere poca fiducia.
Ieri sera ad Annozero si sono confrontati sulla questione morale, la bufera giudiziaria e la questione Why Not, l'onorevole avvocati Ghedini, il leader dell'Idv Di Pietro, Massimo Giannini (Repubblica), Giuseppe Cascini (ANM), Vittorio Grevi (giurista) e Carlo Vulpio (giornalista del Corriere).
Il caso De Magistris: da una parte le intercettazioni tra esponenti della politica calabrese, pezzi dell'inchiesta Why Not, una ricostruzione dei colloqui dei magistrati di Salerno con De Magistris e altri magistrati calabresi. Lo scontro tra le procure: di cui uno era autorizzata ad investigare, l'altra no.
Il CSM che sapeva che le carte richieste da Salerno a gennaio non arrivavano; i contatti tra Mancino e Saladino testimoniati dalla teste Caterina Merante. L'inchiesta Why Not tolta ad un magistrato e affidata ad un auditore (De Tommasi) e ad un altro pm antimafia (Bruni, che non la voleva perchè sovraccarico).
Le perizie che sono state chieste (come al dottor Sagona, sui soldi del senatore Pittelli) e che sono rimaste nei cassetti e mai chieste dalla procura di Catanzaro.
Dall'altra parte la contraccusa sulle 1700 pagine del provvedimento di sequestro: un provvedmiento abnorme, pieno di allusioni, che non da il quadro preciso dei fatti, che non spiega il perchè si debba fare una perquisizione in casa di un magistrato.
Tutto qui? Il punto dolente per cui si è bloccata una inchiesta che stava mettendo sotto accusa un intero ufficio giudiziario, sono le 1700 pagine? Forse il provvedimento è enorme perchè riguarda un caso insolito: l'intreccio tra magistratura, politica, massoneria e imprenditoria, il comitato d'affari che prendeva soldi per far depuratori (Poseidone) e aziende per informatizzare la regione (Why Not).
Un processo complesso: che è stato ripreso dai colleghi di Salerno che non si sono limitate a raccogliere le accuse di De Magistris (la cui posizione è stata archiviata) ma hanno fatto delle loro indagini con polizia e carabinieri, sentendo periti.
"Chi tocca De Magistris viene trasferito" commentava il giornalista Carlo Vulpio, che è stato tolto dall'inchiesta dal suo giornale.
L'impressione che si ha, dalla trasmissione, leggendo gli atti, le dichiarazioni (senza fermarsi alla superficie), è che questa inchiesta non si debba proprio fare.
Perchè qui, da Ghedini, a Cascini (che si è improvvistato difensore d'ufficio dei magistrati calabresi, facendo infuriare Di Pietro), siamo tutti garantisti. Ma in realtà non si vuole nemmeno arrivare al processo, al dibattimento, alla messa sotto accusa del sistema Calabria.
Cosa c'è da nascondere?
Raccontava Caterina Merante (che nel processo è finita dalla parte degli imputati, per una violazione alla legge Biagi) che c'è un intreccio che non si deve svelare.
Come a Crotone, dove un procuratore capo, in pensione diventa commissario di una azienda in odore di mafia.
Chi ne parla muore: non capita solo ai giornalisti "dalla schiena dritta" come Vulpio.
Anche a blogger : come Antonino, che per aver riportato nel blog pezzi di accusa ad un politico locale (Galati UDC) si è ritrovato citato a giudizio, poi querelato, poi il blog sequestrato.
Allora: di quale questione morale vogliamo discutere. Meglio non discutere allora. Lasciamo tutto così?
In america succede il contrario: il governatore dell'Illinois (Blagojevich ) viene arrestato alle 6 di mattina con l'accusa di corruzione; le sue intercettazioni vengono pubblicate dai giornali (anche quelle non inerenti l'inchiesta); il presidente ne chiede la cacciata con procedura di impeachment. Obama non caccerà nemmeno il procuratore Fitzgerald, che dopo l'arresto ha fatto una conferenza stampa affermando che Blagojevich "non può più fare il governatore".
Pare che questo poi avesse chiesto la testa dei giornalisti del Chicago Tribune che seguivano l'inchiesta.
Ma il giornalismo in America non si è lasciato intimidire.
Questo succede in America. In Italia la commissione di Vigilanza Rai si riunisce il 24 dicembre, per discutere di Santoro e Annozero.
L'introduzione di Travaglio.
Per guardare la puntata clicca qui.
Gli estratti della docufiction di Annozero sulle scontro tra procure per l’inchiesta “Why Not”.
Technorati: Annozero
Tanzi condannato a 10 anni per aggiotaggio a Milano.
I politici arrestati i coinvolti nella bufera giudiziaria (che brutta parola, ma da il senso), si dichiarano innocenti. Da Pescara, a Napoli, alla Basilicata.
La giunta per le autorizzazione ha negato l'arresto per il deputato Margiotta (la cui difesa sarà coadiuvata dall'avvocato onorevole Giulia Bongiorno). Ha votato anche Margiotta, per se stesso.
Roberto Saviano, davanti ad una platea di giovani (riportata da Matrix), per una lezione sulla criminalità diceva la sua sulla questione morale "Gli elettori di sinistra e di destra devono una volta per sempre, al di là delle loro idee politiche, scegliere persone diverse a rappresentarli".
Perchè se aspettiamo che il sistema si corregga da solo, c'è da avere poca fiducia.
Ieri sera ad Annozero si sono confrontati sulla questione morale, la bufera giudiziaria e la questione Why Not, l'onorevole avvocati Ghedini, il leader dell'Idv Di Pietro, Massimo Giannini (Repubblica), Giuseppe Cascini (ANM), Vittorio Grevi (giurista) e Carlo Vulpio (giornalista del Corriere).
Il caso De Magistris: da una parte le intercettazioni tra esponenti della politica calabrese, pezzi dell'inchiesta Why Not, una ricostruzione dei colloqui dei magistrati di Salerno con De Magistris e altri magistrati calabresi. Lo scontro tra le procure: di cui uno era autorizzata ad investigare, l'altra no.
Il CSM che sapeva che le carte richieste da Salerno a gennaio non arrivavano; i contatti tra Mancino e Saladino testimoniati dalla teste Caterina Merante. L'inchiesta Why Not tolta ad un magistrato e affidata ad un auditore (De Tommasi) e ad un altro pm antimafia (Bruni, che non la voleva perchè sovraccarico).
Le perizie che sono state chieste (come al dottor Sagona, sui soldi del senatore Pittelli) e che sono rimaste nei cassetti e mai chieste dalla procura di Catanzaro.
Dall'altra parte la contraccusa sulle 1700 pagine del provvedimento di sequestro: un provvedmiento abnorme, pieno di allusioni, che non da il quadro preciso dei fatti, che non spiega il perchè si debba fare una perquisizione in casa di un magistrato.
Tutto qui? Il punto dolente per cui si è bloccata una inchiesta che stava mettendo sotto accusa un intero ufficio giudiziario, sono le 1700 pagine? Forse il provvedimento è enorme perchè riguarda un caso insolito: l'intreccio tra magistratura, politica, massoneria e imprenditoria, il comitato d'affari che prendeva soldi per far depuratori (Poseidone) e aziende per informatizzare la regione (Why Not).
Un processo complesso: che è stato ripreso dai colleghi di Salerno che non si sono limitate a raccogliere le accuse di De Magistris (la cui posizione è stata archiviata) ma hanno fatto delle loro indagini con polizia e carabinieri, sentendo periti.
"Chi tocca De Magistris viene trasferito" commentava il giornalista Carlo Vulpio, che è stato tolto dall'inchiesta dal suo giornale.
L'impressione che si ha, dalla trasmissione, leggendo gli atti, le dichiarazioni (senza fermarsi alla superficie), è che questa inchiesta non si debba proprio fare.
Perchè qui, da Ghedini, a Cascini (che si è improvvistato difensore d'ufficio dei magistrati calabresi, facendo infuriare Di Pietro), siamo tutti garantisti. Ma in realtà non si vuole nemmeno arrivare al processo, al dibattimento, alla messa sotto accusa del sistema Calabria.
Cosa c'è da nascondere?
Raccontava Caterina Merante (che nel processo è finita dalla parte degli imputati, per una violazione alla legge Biagi) che c'è un intreccio che non si deve svelare.
Come a Crotone, dove un procuratore capo, in pensione diventa commissario di una azienda in odore di mafia.
Chi ne parla muore: non capita solo ai giornalisti "dalla schiena dritta" come Vulpio.
Anche a blogger : come Antonino, che per aver riportato nel blog pezzi di accusa ad un politico locale (Galati UDC) si è ritrovato citato a giudizio, poi querelato, poi il blog sequestrato.
Allora: di quale questione morale vogliamo discutere. Meglio non discutere allora. Lasciamo tutto così?
In america succede il contrario: il governatore dell'Illinois (Blagojevich ) viene arrestato alle 6 di mattina con l'accusa di corruzione; le sue intercettazioni vengono pubblicate dai giornali (anche quelle non inerenti l'inchiesta); il presidente ne chiede la cacciata con procedura di impeachment. Obama non caccerà nemmeno il procuratore Fitzgerald, che dopo l'arresto ha fatto una conferenza stampa affermando che Blagojevich "non può più fare il governatore".
Pare che questo poi avesse chiesto la testa dei giornalisti del Chicago Tribune che seguivano l'inchiesta.
Ma il giornalismo in America non si è lasciato intimidire.
Questo succede in America. In Italia la commissione di Vigilanza Rai si riunisce il 24 dicembre, per discutere di Santoro e Annozero.
L'introduzione di Travaglio.
Per guardare la puntata clicca qui.
Gli estratti della docufiction di Annozero sulle scontro tra procure per l’inchiesta “Why Not”.
Technorati: Annozero
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