24 dicembre 2008

Pensieri di Natale

Il calo dei consumi; il ritorno ad antiche abitudini, come far riparare le cose, anziché gettarle; un uso più critico dei soldi senza essere considerati avari .. tutti argomenti che fanno quasi rivalutare questo momento difficile, rendendolo meno pesante.
Ma poi pensi che, nonostante i TG siano pieni di gente che parte in vacanza, che fa ressa per i regali, che ha il problema del cenone, ci sono tante altre persone che non andranno in vacanza (non per i blocchi a Fiumicino), che non faranno regali e per cui il problema vero è cosa mettere a tavola.

La botta vera della crisi arriverà a gennaio, con le prime rate del mutuo : nonostante i buoni propositi, le manovre contro la crisi rischiano di esser e insoddisfacenti.
La social card che è arrivata a gente che poi non ha potuto usarla.

Gli aiuti ai precari arriveranno l'anno prossimo e il bonus fiscale avrà effetto a febbraio.

Scrive nella sua rubrica, L'amaca, Michele Serra “La sobrietà sarà l'onore del futuro”.

Ecco, anziché invitare a consumare di più, meglio invitare a consumare meno e meglio.
Anziché un periodo di vacanze dove si continua a correre come giorni qualunque (per i regali, perché ci si DEVE divertire, per le vacanze), perché non approfittare per fermarsi un attimo e ripensare alla propria vita?

“.. Montalbano si concesse un'elegia alle scomparse mezze stagioni. Dove erano andate a finire? Travolte anch'esse dal ritmo sempre più veloce dell'esistenza dell'omo, si erano macari loro adeguate: avevano capito di rappresentare una pausa ed erano scomparse, perchè oggi nisciuna pausa può essere concessa in questa sempre più delirante corsa fatta di verbi all'infinito: nascere, mangiare, studiare, scopare, produrre, zappingare, accattare, vendere, cacare e morire. Verbi all'infinito però dalla durata di un nanosecondo, un vìdiri e svìdiri.
Ma non c'era stato un altro tempo nel quale esistevano altri verbi? Pensare meditare, ascoltare e, perchè no?, bighellonare, sonnecchiare e divagare? Quasi con le lagrime agli occhi, Montalbano s'arricordò degli abiti di mezza stagione e dello spolverino di suo padre. E questo gli fece magari venire in testa che, per andare in ufficio, avrebbe dovuto mettersi un vistito d'inverno.”

[Andrea Camilleri, L'odore della notte].

Per affrontare il lungo inverno che ci aspetta, un consiglio di lettura: “Il pane di ieri” di Enzo Bianchi; intervistato recentemente a “Che tempo che fa”, il priore della comunità di Bove ha parlato dei sentimenti dell'uomo moderno.
Dalla sofferenza “occorre dare alla sofferenza il giusto peso .. c'è sempre qualcosa di cui stupirsi del bello della natura”.
Al legame tra politica e religione “non adulteriamo le cose, non mischiamo il religioso col politico. La mescolanza non ci permette di vivere con una emotività razionale”.
Adulterio e sessualità: “il principio di non adulterare significa metti la sessualità in una storia, non in qualcosa che finisce presto. La sessualità è un'opera d'arte: liturgia dei corpi come diceva papa Paolo Giovanni II”.
“L'ossessione alla sessualità è un tributo pagato ad un edonismo, una filosofia greca che ha fatto danni al cristianesimo”.
Ne “Il pane di ieri” si parla del patto con la terra sancito dalla piantumazione di una vite: una scommessa di speranza col futuro.
La testimonianza che occorre dare, tutti i giorni, a tante cose: al cibo, al cielo, al ciclo delle stagioni.
“L'attenzione è la prima forma di preghiera: noi monaci abbiamo tanto tempo per meditare e per pensare”.

Buone vacanze e buon Natale a tutti. Anche, e soprattutto, a quanti sono entrati in questo blog e si sono trovati in disaccordo.

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