Il potere della parola, quando è usata per raccontare le storie. Un potere pericoloso, persino eversivo (se si pensa che oggi alcuni scrittori o giornalisti sono costretti a vivere sotto scorta): potere di resistenza ma anche di calunnia. Come se nella parola, ci sia l'inferno e anche il paradiso.
Saviano ha raccontato nella serata 4 storie, legate dal fine comune della bellezza distrutta: "Bellezza e verità .. è tutto ciò che vi occorre" J. Keats.
La storia di Neda e Taranè.
Sono due ragazze che, come tanti altri ragazzi, sono scese in piazza amanifestare contro i brogli delle elezioni in Iran.
Le immagini della morte di Neda, girate con un cellulare, han girato il mondo: Neda stessa, si dice, sia stata colpita da un agente della guarda presidenziale, perchè stava usando il cellulare.
"Neda muore con gli occhi aperti per farci vergognare noi, che li abbiamo tenuti chiusi": quelle immagini avvicinano a noi la tragedia, ci rende partecipi della sua morte.
Anche Taraneh era in strada: viene arrestata e portata in un edificio segreto, dove è violentata ripetutamente. Lo stupro è usato, in tanti regimi, come strumento di umiliazione, per testimoniare un terrore che deve viaggiare silenzioso da vittima a vittima.
Ha un emoraggia, Taraneh e viene prima portata in un ospedale, poi abbandonata fuori città, morta. Il corpo semibruciato: bruciato, perchè un corpo torturato testimonia la barbarie.
Perchè sono state uccise, proprio loro? Perchè erano bellissime: ci tenevano ad essere curate, la loro bellezza ha messo paura al regime, perchè la bellezza toglie spazio all'inferno. Non volevano diventare martiri, ma vivere una vita felice.
La vittoria della nazionale di calcio nigeriana alla coppa.
Il 19 novembre 1995 la nazionale nigeriana vince il torneo internazionale dei paesi Africani e asiatici: nello stesso giorno viene ucciso lo scrittore Ken Saro Wiwa, autore di "Sozaboy".
Mentre il carosello dei tifosi festeggia la vittoria e il presidente del paese è sugli spalti con i vertici della Fifa, il fratello dello scrittore telefona ai giornalisti stranieri, per avere conferma.Perchè è stato ucciso, impiccato per ben 4 volte perchè il boia non riusciva a far bene il suo lavoro?
Perchè era uno scrittore che raccontava del suo paese, sia tramite i suoi libri, sia tramite una sit com, la prima africana.
Il suo paese era il Nigeria: un paese sfruttato dalle compagnie petrolifere, come la Shell: racocntava della guerra in Biafra, della battaglia della sua etnia, gli Ogoni, sul delta del Niger.
La Shell fu rinviata a giudizio negli Stati Uniti per le pressioni fatte sul governo nigeriano: in america su può processare una società anche se non americana, se fa affari in quel paese.Si arriva al patteggiamento di 15 milioni di dollari: tanto vale lavita di uno scrittore, capace di far paura al governo, più di un guerrigliero.
Ken Saro Wiwa sapeva che le sue parole potevano cambiare la sua vita: "mi fa più male sapere che tutto questo non si saprà, che tutto questo sarà vano" diceva in cella. E allora condividere le sue parole significa salvarlo dalla sua paura.
La Shell fu rinviata a giudizio negli Stati Uniti per le pressioni fatte sul governo nigeriano: in america su può processare una società anche se non americana, se fa affari in quel paese.Si arriva al patteggiamento di 15 milioni di dollari: tanto vale lavita di uno scrittore, capace di far paura al governo, più di un guerrigliero.
Ken Saro Wiwa sapeva che le sue parole potevano cambiare la sua vita: "mi fa più male sapere che tutto questo non si saprà, che tutto questo sarà vano" diceva in cella. E allora condividere le sue parole significa salvarlo dalla sua paura.
Il branzino di Volturno.
Lo scampio della pineta a Castel Volturno: negli anni 60, i fratelli Coppola tirnano sù il villaggo abusivo Pineta mare, distruggendo tutta la pineta di fronte al mare. Costruiscono un villaggio di 12000 appartamenti, con sole 500 licenze: una sorta di repubblica autonoma doveva essere nelle loro teste. Il più grande agglomerato abusivo dell'occidente: 800000 metri quadri.Un saccheggio del fiume, che viene depredato della sabbia: il mare inizia a risalire il fiume e si assiste al fenomeno del Branzino che nuota nel fiume, credendo di nuotare nel mare.
Pineta mare doveva essere la casa della borghesia media: oggi è un villaggio abbandonato, pieno di macerie e immondizia per le strade.Viene distrutto un ponte romano, che impediva l'accesso al fiume per i lavori; vengono rubate le opere romaniche trovate man mano nei lavori: la strada Domiziana è usata dai cantieri.Il territorio viene dilaniato nel silenzio generale: il sindaco che si oppone subisce una serie di attentati.L'unica zona verde della pineta rimane il campo da golf, sempre di proprietà dei fratelli Coppola.
La strage di Castel Volturno.
Il villaggio Pineta fu costruito da manovalanza africana: Castelvolturno è Africa.
Il settembre 2008, un gruppo di fuoco a capo di Giuseppe Setola, una frangia dei Casalesi, compie la strage, passata alle cronache come la strage di Castel Volturno. 6 morti, di cui forse solo uno il vero obiettivo dei killer: gli altri uccisi solo per creare terrore.
Il gruppo di fuoco aveva già ucciso altre persone, senza che le altre morti avessero suscitato reazioni da parte della stampa nazionale.
Ma questa volta succede qualcosa: la comunità africana reagisce. Capiscono che se non reagiscono, i prossimi saranno loro: "non vi permettete più .. non osate toccarci la vita", il messaggio della rivolta nera.Gli africano non solo fanno i lavori che noi non vogliamo più fare: ma difendono anche i diritti che noi non difendiamo più.
Mama Africa: Miriam Makeba.
Miriam Makeba fu cacciata dal Sudafrica per 30 anni. Un suo disco "Pata Pata", che poteva costare anche anni di carcere se trovato in possesso di una persona, parlava di una ragazza che ballava.Anche questo spaventa un regime: una ragazza che balla.
Morì dopo un concerto in ricordo delle vittime della strage a Castel Volturno: Saviano scrisse ai familiari scusandosi, perchè era morta lontana da casa. Risposero che "Miriam è morta in Africa".
La serata è proseguita col ricordo di Anna Politkovskaja, uccisa per fermare la sua testimonianza sulle crudeltà della guerra in Cecenia.
La serata è proseguita col ricordo di Anna Politkovskaja, uccisa per fermare la sua testimonianza sulle crudeltà della guerra in Cecenia.
E di Varlam T.Salamov, che dai gulag siberiani è riuscito a fare arrivare i suoi scritti non svendendo la dignità.
Il commento ai libri di Salamov: qui e qui.
Il commento ai libri di Salamov: qui e qui.
Il racconto sulla Politkovskaja.
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