Sinceramente non capisco le parole del presidente.
Titola il giornal "I magistrati si attengano al loro ruolo Intoccabile un governo che ha fiducia"
Ma il loro ruolo non è proprio stabilire se tizio è colpevole o meno di un reato?
Quella parola poi: intoccabile. Nessuno è intoccabile: se ha commesso un reato, ne deve rispondere.
"Basta tensioni tra giudici e politica": ma chi è che grida al complotto e alla guerra civile?
Sinceramente non riesco ad appasionarmi alle notizie del giorno: le liti nella casa del Grande Fratello, il video presunto della Mussolini.
Mi interessano di più gli scenari che i magistrati stanno ricostruendo i magistrati sulle stragi del 92-93.
Titola il giornal "I magistrati si attengano al loro ruolo Intoccabile un governo che ha fiducia"
Ma il loro ruolo non è proprio stabilire se tizio è colpevole o meno di un reato?
Quella parola poi: intoccabile. Nessuno è intoccabile: se ha commesso un reato, ne deve rispondere.
"Basta tensioni tra giudici e politica": ma chi è che grida al complotto e alla guerra civile?
Sinceramente non riesco ad appasionarmi alle notizie del giorno: le liti nella casa del Grande Fratello, il video presunto della Mussolini.
Mi interessano di più gli scenari che i magistrati stanno ricostruendo i magistrati sulle stragi del 92-93.
Gaspare Spatuzza, 18 giugno 2009, ricostruisce la vigilia dell'attentato all'Olimpico: "Giuseppe Graviano mi ha detto "che tutto si è chiuso bene, abbiamo ottenuto quello che cercavamo; le persone che hanno portato avanti la cosa non sono come quei quattro crasti dei socialisti che prima ci hanno chiesto i voti e poi ci hanno venduti. Si tratta di persone affidabili". A quel punto mi fa il nome di Berlusconi e mi conferma, a mia domanda, che si tratta di quello di Canale 5; poi mi dice che c'è anche un paesano nostro e mi fa il nome di Dell'Utri (...) Giuseppe Graviano mi dice [ancora] che comunque bisogna fare l'attentato all'Olimpico perché serve a dare il "colpo di grazia" e afferma: ormai "abbiamo il Paese nelle mani"".
I gli scenari che si delineano dietro la vicenda Telecom Bernabè.
Il destino di Bernabè è ormai segnato. Nonostante le smentite di rito, lo dicono la forza della logica e l'evidenza dei fatti. Vedremo chi lo sostituirà, tra Massimo Sarmi, plenipotenziario delle Poste, Stefano Parisi, manager di Fastweb, o magari Flavio Cattaneo, numero uno di Terna. Una sola domanda, a questo punto: possibile che nessuna autorità di vigilanza abbia qualcosa da obiettare? Ci sono in ballo società quotate: la Consob non vede? Si ridisegna il futuro assetto delle telecomunicazioni: l'Agcom non sente? Sono coinvolte aziende che dovrebbero competere sul libero mercato: l'Antitrust non parla? Impassibili, le tre scimmiette non fermano i cani. Si godono la caccia.
Cosa succederà settimana prossima? Condivido i timori di Gilioli :
Allora: pare che questo signore e i suoi cari si augurino un bel casino, di qui a sabato prossimo. Non vedono l’ora di sentire qualche botto e qualche sirena, di strillare al nuovo terrorismo, di creare un clima in cui lo Stato «deve reagire all’eversione e all’odio».
Bene, anzi male, ma comunque non ci caschiamo.
I gli scenari che si delineano dietro la vicenda Telecom Bernabè.
Il destino di Bernabè è ormai segnato. Nonostante le smentite di rito, lo dicono la forza della logica e l'evidenza dei fatti. Vedremo chi lo sostituirà, tra Massimo Sarmi, plenipotenziario delle Poste, Stefano Parisi, manager di Fastweb, o magari Flavio Cattaneo, numero uno di Terna. Una sola domanda, a questo punto: possibile che nessuna autorità di vigilanza abbia qualcosa da obiettare? Ci sono in ballo società quotate: la Consob non vede? Si ridisegna il futuro assetto delle telecomunicazioni: l'Agcom non sente? Sono coinvolte aziende che dovrebbero competere sul libero mercato: l'Antitrust non parla? Impassibili, le tre scimmiette non fermano i cani. Si godono la caccia.
Cosa succederà settimana prossima? Condivido i timori di Gilioli :
Allora: pare che questo signore e i suoi cari si augurino un bel casino, di qui a sabato prossimo. Non vedono l’ora di sentire qualche botto e qualche sirena, di strillare al nuovo terrorismo, di creare un clima in cui lo Stato «deve reagire all’eversione e all’odio».
Bene, anzi male, ma comunque non ci caschiamo.
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