Leggo e diffondo, la copertina del libro di Elio Veltri e Marco Travaglio "L'odore dei soldi".
Come sono andate a finire le cause intentate?
Nel febbraio del 2001, a tre mesi dalle elezioni politiche che riporteranno Silvio Berlusconi per la seconda volta al governo, esce “L’odore dei soldi” di Veltri e Travaglio sulle origini e i misteri delle
fortune del Cavaliere. Il 14 marzo Daniele Luttazzi ospita Travaglio a “Satyricon”, su Rai2. L’indomani Berlusconi e i suoi cari, amorevolmente seguiti da numerosi esponenti del centrosinistra e
da decine di giornali e commentatori “indipendenti”, sparano a zero su Luttazzi, Travaglio e Veltri, ma anche sul direttore di Rai2 Carlo Freccero e sulla Rai presieduta da Roberto Zaccaria, “rei”
di aver “consentito” la messa in onda del programma. Nessuno contesta una sola parola, di quelle scritte nel libro o pronunciate nella trasmissione. Semplicemente, si sostiene che “certe cose”
non si possono, non si debbono dire. Poi, dal Partito Azienda, parte una raffica di cause civili per danni contro gli autori e l’editore del libro e contro i responsabili di “Satyricon”. Berlusconi
ne presenta due: una contro Veltri, Travaglio ed Editori Riuniti per il libro, con una richiesta di 10 milioni di euro; una contro Luttazzi (che in realtà si chiama Daniele Fabbri e così viene citato
negli atti dei processi), Travaglio, Freccero, Rai e Ballandi Entertainment (produttore del programma) per “Satyricon”, con una richiesta di 21 miliardi di lire. Lo stesso fa Fedele Confalonieri
per Mediaset, con due richieste gemelle, entrambe di 5 miliardi di lire. Idem Aldo Bonomo per Fininvest, con due richieste analoghe, senza però quantificare il danno (affidato al buon cuore dei
giudici). Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Giuseppe Pisanu, denuncia soltanto i protagonisti di “Satyricon” e non del libro, chiedendo 10 miliardi di lire. Giulio Tremonti cita soltanto
autori ed editore, ai quali chiede 1 miliardo di lire di danni. Le cause sono otto in tutto: quattro per il libro, quattro per la trasmissione, per un totale di richieste di danni di 62 miliardi di lire (più
l’importo imprecisato chiesto da Fininvest). In primo grado, tutte e otto si sono concluse dinanzi alla I sezione civile del Tribunale di Roma, che ha dato torto agli “attori” Berlusconi, Mediaset,
Fininvest, Forza Italia e Tremonti (condannati a rifondere le spese processuali ai denunciati) e ragione ai “convenuti” Travaglio, Veltri, Luttazzi, Freccero, Editori Riuniti, Rai e Ballandi. Tutti gli
“attori”, salvo Tremonti, han fatto ricorso in appello.
Particolarmente significative le due sentenze che danno torto a Silvio Berlusconi. Perché affermano entrambe che tutti i fatti raccontati nel libro e nel programma sono, molto semplicemente, veri.
La prima è quella del giudice Massimo Corrias, datata 14 gennaio 2005, sulla denuncia di Berlusconi che chiedeva 20 miliardi di lire per Satyricon a Luttazzi, Travaglio & C.:
“... Tale opinione critica del Travaglio è risultata ancorata a fatti veri di sicuro interesse per l’opinione pubblica (notorio era il coinvolgimento del predetto on. Berlusconi in inchieste penali
attivate dalla Procura presso il Tribunale di Milano per reati societari e dalla Procura presso il Tribunale di Caltanissetta che indagava sui mandanti delle stragi mafiose di Capaci e di via
d’Amelio; notoria era l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa rivolta dalla Procura presso il Tribunale di Palermo a carico di Marcello Dell’Utri, stretto collaboratore dell’attore) ed
è stata espressa con modalità di per sé non offensive... Esclusa la lamentata diffamazione ed esclusa altresí l’asserita ingiusta lesione del diritto dell’attore (Berlusconi, nda) alla propria identità
personale, s’imporranno il rigetto di tutte le domande formulate a carico dei convenuti... Attesa la soccombenza assolutamente prevalente, l’on. Silvio Berlusconi dovrà infine essere condannato
alla rifusione delle spese processuali in favore [...] di Marco Travaglio e di Daniele Fabbri (in arte Daniele Luttazzi)... Cosi deciso in Roma, 14/1/2005”.
Marco Travaglio
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