Martedì sera, a Ballarò, il presidente Lupi criticava Floris perchè “Non si può parlare del caso Cosentino in tv, tantomeno nel servizio pubblico, in assenza di Cosentino e del suo avvocato”. E l’impavido Floris: “Giusto, qui non si fa cronaca giudiziaria”.
Serve il contradditorio. Torna sul concetto di contradditorio l'editoriale di Travaglio sul Fatto:
Poniamo, per assurdo, che venga disposto l’arresto di un sottosegretario per camorra.
Da che mondo è mondo, i giornalisti raccontano che è stato disposto l’arresto del sottosegretario per camorra. Ora invece, in omaggio al contraddittorio, il giornalista che racconta che è stato disposto l’arresto del sottosegretario per camorra, sarà affiancato da un giornalista che racconta che non è stato disposto l’arresto del sottosegretario per camorra, o al massimo che è stato disposto l’arresto del sottosegretario estraneo alla camorra.
Così la gente avrà finalmente un’informazione completa, obiettiva, deontologica, pluralista, stringente. E soprattutto chiara. Infatti si domanderà: ma perché cazzo l’hanno arrestato, ‘sto sottosegretario?
Chiedere il contradditorio sui fatti, significa poi chiedere la censura sui fatti. Di questo non si deve parlare: di Cosentino oggi, dei processi di Berlusconi (e dei suoi rapporti con la loggia di Gelli, con la mafia tramite Mangano).
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