Dopo l'episodio di violenza della settimana passata, a Rovato, hanno organizzato una manmofestazione durante la quale c'è stato il pestaggio e le aggressioni ad alcuni immigrati:
Gli organizzatori: «Quella gente non era del paese e li avevamo già invitati a tacere. Ci siamo rimasti male per l'accaduto».
Gli organizzatori: «Quella gente non era del paese e li avevamo già invitati a tacere. Ci siamo rimasti male per l'accaduto».
A farne le spese di quella violenza fra gli altri Faik Morina, 36 anni, da sei a Rovato con due fratelli. L'altra sera era appena arrivato dal lavoro, quando è stato aggredito nel piccolo parcheggio sotto casa in via Carampana.
«Ero arrivato con mio fratello dal cantiere di Madonna di Campiglio - racconta a Bresciaoggi -. Mi sono fermato con lui, con i vestiti da lavoro, per sostituire la lampadina di un faro della macchina. È stato a questo punto che sono arrivati una quarantina o forse più di ragazzi.
Io ero piegato dentro la macchina e li ho visti quando ci hanno colpiti: ci hanno picchiato con catene, cinghie e legni buttando qualcosa che è scoppiato nella macchina.
Ci hanno picchiato per alcuni minuti poi sono scappati lasciando mio fratello a terra colpito alla schiena e dietro la testa. Ci hanno portato con l'ambulanza all'ospedale di Chiari e dobbiamo ancora tornarci per altri accertamenti. A Rovato non abbiamo mai avuto problemi e non vogliamo vendette: a noi interessa lavorare e vivere in pace».
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