15 novembre 2009

Il grande vecchio di Gianni Barbacetto (prima parte)

Sono passati 20 dalla caduta del muro di Berlino. A breve saranno 40 anni dalla bomba alla Banca dell'Agricoltura, a Piazza Fontana a Milano. In questi giorni dove si è celebrata la caduta del muro (e del regime comunista), mi chiedo quanti siano ancora interessati a conoscere la storia oscura del nostro paese.
A dare una risposta ai tanti perché degli anni della strategia della tensione.
Perché quelle morti, perché quelle bombe.
Quale era la strategia che perseguivano, queste persone?

Il libro di Barbacetto, che usa la metafora ancora attuale del "Grande vecchio" da una risposta, a queste domande.
“Ci avete sconfitto, ma oggi sappiamo chi siete” dice l'ex giudice che indagò sulla strage alla Stazione di Bologna Libero Mancuso “e andremo in giro a dire i vostri nomi a chiunque ce li chieda”.

Compito degli storici o di quelli come me, con la passione per la storia, col vizio di voler coltivare la memoria di ciò che è stato è ricordare.
E le pagine del libro, che mettono insieme i fatti di questa guerra che si è consumata, senza che nessuno (o quasi) se ne sia preso la colpa, storicamente e giuridicamente, hanno appunto questo fine: dare la parola ai magistrati che si sono occupati di queste inchieste.
Sono loro, una volta tanto, a raccontare una storia di di attentati, stragi e bombe, e delle difficoltà che hanno dovuto affrontare: omertà, depistaggi e veri e propri attacchi sia da parte degli imputati (direttamente o tramite giornali “amici”), sia all'interno dello stato (come nel caso dell'ex presidente Cossiga, nella sua guerra personale contro il CSM) .
L'abisso nero della Repubblica.

Ho deciso di spezzare il post, che stava venendo troppo lungo, in più parti: una introduzione, una parte dedicata agli episodi citati della Strategia delle Tensione e le conclusioni dell'autore.

Il link per ordinare il libro su ibs.
Il blog di Barbacetto.
Leggi l’intervista di Marilù Oliva a Gianni Barbacetto su Carmilla

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