04 novembre 2010

In cima ad una gru


In questo paese, dove oggi discutiamo di ruffiani e prostitute (sprando che questa non sia la nostra fine), ci sono 5 immigrati da 6 giorni in cima ad una gru a Brescia.

Gli uomini che si trovano sulla gru sono Arun, 24enne pachistano da 4 anni in Italia, il connazionale e laureato con master Sajad (27 anni, in Italia da 3 anni), il marocchino Rachid (35 anni, da 4 in Italia), il 26enne indiano Singh (nel nostro paese da 5 anni) e il 25enne Jimi, egiziano da 5 anni sulla Penisola.

Lavoravano tutti in nero e hanno pagato di tasca propria i soldi per la sanatoria per colf e badanti nel 2009.
Poi, dopo la promessa di un permesso di soggiorno, è stata introdotta una norma nella legge che sbarra la strada ai clandestini.

Scontata la protesta della Lega:
"Tali soggetti, evidentemente malconsigliati dai loro agitatori, hanno perfino rifiutato una saggia proposta avanzata da Comune e Diocesi mostrando ancora una volta prepotenza e arroganza. Non possiamo più tollerare questi atteggiamenti da parte di ospiti che come tali dovrebbero comportarsi. Vogliono stare sulla gru? Ci restino senza acqua e cibo".

Quello che scoccia, ai leghisti, penso sia la visibilità che questi immigrati stanno avendo: visibilità su un tema, quello del lavoro nero e dell'immigrazione, su cui si è fatta troppa cattiva politica.

Peccato che tra loro non ci sia nessuna bella ragazza: il nostro presidente del Consiglio, uomo di buon cuore, avrebbe volentieri telefonato alla questura per intercedere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Capisco le ragioni della protesta ma gli immigrati potevano scegliersi una qualunque altra grù non quella del cantiere della metropolitana, stanno provocando una interruzione dei normali lavori con danni pari a 250.000 euro al giorno...Suggerisco di spostare la grù di Via San Faustino con sopra gli immigrati portandola in altro punto della città, in modo da far continuare i lavori del cantiere con un altra grù che sostituisca la precedente...
Saluti,
Nicola

alduccio ha detto...

Verissimo: ho il sospetto che abbiamo scelto quella gru, proprio per i lavoro.

Aldo