09 novembre 2010

Vieni via con me - la memoria, le liste e la satira

Vieni via con me: il racconto del paese tramite gli elenchi.
Le liste di parole per ricordare in quanti modi si possono definire gli italiani: Prezzolini, Churchill, Mussolini (popolo di santi), Flaiano (popolo di nipoti) ...
Quanto sono i possibili lavori precari che vengono proposti ad un neolaureato: segretaria, animatrice, baby sitter ..
Le parole per ricordare perchè serve una moschea a Torino: l'articolo 18 della carta dei dirtti dell'uomo. Sarà compito dei governi chiedere il rispetto del diritto di reciprocità agli arabi.
L'elenco delle prostitute di Pompei: forarie, cope, scorta erotica ...
L'elenco delle definizioni date a Saviano: eroe, pazzo, impostore, vile, porco, professionista antimafia, messia, millantatore, un merda, un intellettuale ..

Ma meno male che Saviano c'è. E che ci racconta, a modo suo, cosa è oggi la macchina del fango e come questa sia un meccanismo che in Italia ha colpito chi si oppone alla criminalità e al potere politico criminale.

"In Italia chiunque si oppone alla criminalità è vittima della macchina del fango": macchina del fango che è diventata una sua ossessione. Un sistema che delegittima le persone anche dopo morte.
Sento che la democrazia è in pericolo nella misura in cui tu ti poni contro certi poteri, come contro questo governo, e sai che ti arrivnao attacchi. Non una inchiesta di giornale o della giustizia, che si appoggia su più notizie: ma una diffamazione che si appoggia ad un solo elemento, usato contro la persona da attaccare.
Usano il privato per attaccarti: e questo porta al blocco della scrittura di un articolo, perchè pensi a cosa ti può succedere. Si incrina così la libertà di espressione, non una vera e propria forma di regime.
Perchè l'obiettivo è poter dire "siamo tutti uguali". La molteplicità è la forza della democrazia, di fronte alla macchina del fango alloora si deve sottolineare che noi siamo diversi. Che la privacy è sacra. Che una cosa è la privacy, però, un'altra è scegliersi le amiche da candidare o gli estorsori.
La macchina del fango porta a questi messaggi : "se lo critichi è perchè vuoi prendere il suo posto". E se criticate sapete cosa vi aspetta. Il caso Montecarlo, il caso boffo, il caso Caldoro.

Una persona che ha resistito alla macchina del fango è Giovanni Falcone: l'uomo che nel pool di Caponnetto istruì il maxi processo (che cambiò la storia giudiziaria mondiale nella lotta alla mafia), il quale portò alle prove formali dell'esistenza di Cosa Nostra.
E portò anche all'inizio degli attacchi personali: per la scorta (il privilegio della scorta), che dava fastidio ai palermitani benpensanti che poi scrivevano a Il giornale di Sicilia. Perchè quello doveva essere il messaggio: quali eroi? Questi lo fanno solo per fare carriera, per interesse.
Sono i professionisti dell'antimafia, come scrisse perfino un intellettuale come Sciascia.
Dopo la nomina di Meli al posto di Falcone, capì che si voleva smantellare il lavoro fatto. Per invidia nei confronti del suo talento.
L'attentato all'Addaura ("te lo sei fatti da solo"), i processetti che gli venivano assegnati: in una trasmissione di Augias arrivò a dire, col solito sorriso in faccia "questo è un paese felice per cui se ti mettono una bomba sotto casa e non esplode è colpa tua".
Le lettere del corvo ("Falcone vi ha preso tutti per i fondelli"), la nomina a procuratore aggiunto e lo stillicidio da parte di Geraci.
Poi la nomina come capo del D.A.P. a Roma, col ministro Martelli: un ruolo tecnico, che svolse con coscienza senza guardare in faccia ai politici.
E fu attaccato da destra e sinistra, per le sue apparizioni televisive: "non ti vedo bene a Roma, l'aria di roma ti fa male", come disse l'avvocato Galasso.

La delegittimazione andava avanti.
Il Resto del Carlino: "Falcone fama usurpata". Cosa dava fastidio alla macchina del fango? Che le persone vedessero in lui lo stato che fa la lotta alla mafia e non il solito magistrato che lavora nella solitudine, prendendo il suo lavoro come un qualcosa di burocratico.
Il magistrato non deve diventare simbolo, non deve avere faccia nè nome.
E la mafia, il 23 maggio 1992 a Capaci, gli fece giustizia a sua modo, con 500 kg di tritolo.
E all'improvviso, tutti i critici divennero grandi sostenitori di Falcone.
Ilda Bocassini lo volle ricordare con le parole "non c'è stato un uomo che abbia collezionato più sconfitte come Falcone".

Falcone che non aveva paura, pur temendo della sua incolumità: non era pavido come quelli che sanno che il governo è già caduto ma si ha paura di fare un passo avanti per paura della macchina del fango. Falcone che pensava che la sua felicità aveva senso se era anche quella delle persone accanto. E che la lotta alla amfia è anche una lotta al diritto di felicità.

Le liste sugli omosessuali.
Vendola ha ricordato in quanti modi si può dire gay: invertito, pederasta, sodomita, frocio ..
E in quanti modi si può essere condannato, per essere gay: impalato, arso vivo, evirato, accecato .. Così magari, la prossima volta che qualcuno racconta una barzelletta, sa di cosa sta parlando.
Perchè per queste persone, che parlano alla pancia del loro elettorato, l'omosessualità è un reato, una nevrosi, una colpa, un crimine ..

Saviano ha inceve fatto la lista dei comportamenti che nell'entroterra campano, sono ritenuti da omosessuale: la birra con la fetta di limone, i boxer, il disinfettante che non brucia, usare più di 2 tirate per la carta igienica ..

"Meglio guardare una ragazza che essere gay? No, meglio essere felici".

Commentando la trasmissione di Fazio e Saviano, diranno che la Rai fa uso politico del mezzo pubblico, che si usano i soldi della Rai per pagare persone che sono contro Berlusconi. Che si fa campagna elettorale (per la presenza di Vendola).
A questo siamo ridotti: un premio nobel (Roberto Benigni) e uno scrittore importante (minacciato dalla mafia), non possono andare in televisione a dire quello che pensano. Perchè i loro pensieri fanno paura a questa maggioranza, non solo alla mafia.
Tranquilli, per par condicio, stasera basterà raccontare una bella barzelletta sugli ebri, una bestemmia, e mandare in onda un paio di chiappe.

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