23 novembre 2010

Vieni via con me - la spazzatura a Napoli (e altri elenchi)

L'elenco dei desideri impossibili ("chi paga le tasse sia chiamato ladro ; che i finanziamenti pubblici arrivino alla scuola pubblica ..").
La lista di Camilleri sul perchè, con la cultura si magia ("Eva, con la mela, fece cultura .."); uninedito zingaretti in versione canterina.
L'elenco dei vantaggi della vecchiaia, dal sublime Carlo Fruttero.

E poi, il problema spazzatura a Napoli: l'emegrenza che c'è da 16 anni e che dunque è scorretto chiamare emergenza.
Le tonnellate di rifiuti in mezzo alle strade di Naopoli sono il frutto di una cattiva politica (destra e sinistra) e che costringe le persone a convivere, male, con la puzza dei rifiuti che entra negli uffici, nelle scuole e nelle case.
Come è possibile? L'ha spiegato Saviano: le discariche sono piene, perchè vengono sversato i rifiuti senza differenziarli. La magistratura li sequestra e i cammion non sanno dove sversare. E i rifiuti rimangono per strada: bruciati in pire che si alzano nel cielo.
In discarica arriva l'85 % dei rifuti, eppure a Napoli ci aveva già pensato re Ferdinando Borbone a separare i residui di vetro dal resto della spazzatura. Perchè non si riesce a mettere in piedi un ciclo dei rifiuti, come succede in altre province campane?
Nel corso degli anni dopvevano essere costruiti gli inceneritori, oggi ne è attivo solo uno, che funziona male.
Le Ecoballe: sono balle di rifiuti che non possono essere usate per fare calore e allora rimangono lì, come enormi piramidi testimoni dell'incoscienza della classe politica che ha saputo solo promettere e spendere male i soldi. Ci vorrebbero 56 anni, per smaltirle tutte, queste ecoballe.

A chi conviene allora, questa situazione di perenne crisi, di perenne emergenza? Partiamo dal fiume di danaro: 8 miliardi in più di 10 anni sono stati riversati in Campania dallo stato, 750 milioni all'anno.
Chi ci ha guadagnato è stata la Camorra, le aziende che con la Camorra han fatto affari: le ecomafie che, solo nel 2009, hanno avuto un fatturato da 20 miliardi di euro.
Saviano ha raccontato dell'incontro a Villaricca del 1989 tra camorristi, massoni e politici, dove si è deciso di usare la Campania come terreno in cui sversare (la Campania era punto di snodo verso lo smaltimento dei rifiuti in Africa).
E così nelle discariche legali e illegali campane è iniziato ad arrivare di tutto: anche dalle regioni del nord, dalle loro fabbriche, che oggi negano l'aiuto a Napoli.
Per la Camorra ogni buco era buono per riempirlo di rifiuti; ogni cava e anche molti campi per fini agricoli sono stati usati come terreno di discarica.
Per le ossa degli ultramorti. Per le vecchie monete fuori conio. Per i toner delle stampanti. Per i rifiuti industriali da Porto Marghera, dalle industrie di Varese ...
L'inchiesta Black Mountains ha portato alla scoperta di scuole fatte con rifiuti contenenti metalli pesanti: scuole frequentate da bambini.
"Profitto, profitto, profitto" è il motto delle ecomafie: e al profitto hanno dovuto piegarsi i produttori di frutta del sud, strozzati dai grossisti del nord. Coltivatori lasciati soli dalla politica.
Non solo, dai rifiuti e dagli scarti industriali la camorra ci ha guadagnato due volte: vendendoli ai coltivatori come fertilizzanti.
Nord e sud sono dunque ben uniti sul tema dei rifiuti e questo lo raccontano le tante inchieste sul traffico dei rifiuti: Cassiopea, Madre terra, Re Mida ...
Inchieste che raccontano anche del vero ruolo dei Consorzi, dei veri centri di potere (come il consorzio Eco 4, da cui è nata la richiesta di arresto all'ex sottosegretario Cosentino), che fanno lievitare i costi degli appalti e assumono le persone durante le emergenze per crearsi un giro di clientele.

Rifiuti che portano malattie: non è solo la puzza che da fastidio alla popolazione di Terzigno, Giuliano, Pianura. I fanghi tossici, i coloranti, i metalli sversati portano alle malattie. Quando si vede la gente protestare contro le discariche, che cerca di fermare i camion, si deve pensare anche a questo. Perchè i tumori, il cancro, non arriva per caso: uno studio dell'OMS afferma che i casi al sud sono aumentati del 12% in questi anni.
E si continuano a fare promesse: 7 volte, l'ha ripetuto il presidente del Cosniglio, che "la crisi dei rifiuti è finita".
Ma la gente lo sa che, una volta andati via i poliziotti, rimarrà il silenzio della Camorra: chi controllerà cosa si aversa in Cava Sari?

Saviano si è affidato a De Filippo per chiudere il monologo: "A furia ‘e ddicere “ è cosa ‘e niente” siamo diventati tutti cosa ‘e niente".
A furia di dire che tutte le situazioni sono cosa e niente, che tutto quello che ci manca e cosa e niente, ci tolgono l'aria, ma è sempre cosa e niente, alla fine anche noi stiamo diventando cosa e niente.

L'elenco del ministro.

Alla fine il contraddittorio del ministro c'è stato, nella forma prevista dalla trasmissione.
Il ministro è stato al gioco, raccontando la lista delle cose fatte dal governo in tema di antimafia: ha usato giustamente il noi (magistratura e forze dell'ordine e anche il ministro) per descrivere gli arresti dei latitanti. Sebbene su alcuni punti non sono d'accordo, ho apprezzato il tono e il modo con cui ha voluto precisare la sua posizione, in difesa della Lega.

«È stato affermato che la 'ndrangheta al Nord interloquisce con la Lega: è un'affermazione ingiusta e offensiva per i tanti che come me contrastano da sempre ogni forma di illegalità»

Altri sarebbero i partiti da tirare fuori, quando si parla di rapporti con la ndrangheta. Il partito democratico, l'ex Forza Italia ..

Per battere le mafie serve un federalismo, dice Maroni. Forse: di certo un federalismo in cui chi governa le regioni è ben controllato e non agisce come un piccolo feudatario.
Di certo, per battere le mafie, non servono condoni, scudi fiscali o limitazioni nell'uso delle intercettazioni.



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