Gli industriali veneti chiedono aiuto allo stato, per l'alluvione: lo stesso stato a cui forse in molti di loro non han versato tasse. Lo stesso stato (con i politici e gli imprenditori locali) che ha permesso lo scempio ambientale nel Veneto: si sono consumati in modo folle il territorio ed ecco quello che succede. Inondazioni, alluvioni, margini che non tengono.
Cosa chiedono le imprese e gli amministratori:
Ieri il sindaco di Treviso e segretario della Liga, Giampaolo Gobbo, aveva chiesto un maggiore sforzo economico da Roma, altrimenti «ci terremo per due anni le tasse».
Non usa mezzi termini, ai microfoni di Radio 24, il vicepresidente degli industriali vicentini Luciano Vescovi quando fa il conto dei danni inferti dal maltempo al Veneto: «Il manifatturiero è in ginocchio, dobbiamo ricomprare le macchine e la produzione è ferma. Se lo Stato non ci aiuta, con un sostegno serio, verrà colpita una parte sana dell’economia italiana. Il manifatturiero vicentino esporta più della Grecia e tiene su una buona parte dell’economia italiana. Il sostegno per noi è un sostegno per l’economia del Paese. Se venendo qui lo Stato vedrà le strade ripulite dal fango e dirà bravi vi siete arrangiati ebbene - conclude Vescovi - noi ci arrangeremo con le tasse. Perché questa volta siamo veramente stufi e questa considerazione che faccio è apolitica e non leghista».
Viene da pensare agli aquilani, che avevano chiesto anche loro soldi per la ricostruzione, di poter rinviare il pagamento delle tasse (come altre regioni terremotate prima). E si sono ritrovate davanti le forze dell'ordine in assetto antisommossa.
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