22 novembre 2010

Report la famiglia Finameccanica

L'inchiesta di Paolo Mondani apre un brutto scorcio su come è gestita Finmeccanica, uno dei primi cinque gruppi al mondo nel settore armi e difesa, su come vengono assegnati appalti da parte di Enav a Selenia/Selex. Uno scorcio che fa sorgere molte domande: come è possibile che gente come Gennaro Mokbel (coi precedenti che aveva) entri in rapporti di affari (milionari) con Telecom Sparkle prima e con Finmeccanica poi?
Come è possibile che nessuno abbia svolto controlli su appalti e contratti, sia quelli della "frode carosello" di Fastweb e Sparkle, sia dentro Finmeccanica?
In un periodo di tagli e sacrifici chiesti agli italiani, fa una brutta impresione sentire parlare di truffe milionarie, di appalti (come quello per i lavoro all'aeroporto di Palermo, per cui Selex ha preso i soldi prima ancora del via libera dle cipe, ma dove i lavori sono ancora al palo).

Come è diventato uno come Lorenzo Cola consulente finanziario di Guarguaglini e della sua mioglie (nominata responsabile della controllata Selex, tutto in famiglia dunque)?
Come ha fatto a diventare senatore uno come Di Girolamo?
Il suo difensore, l'avvocato Taormina, ha parlato delle protezioni da parte dei finiani, quando al senato si votò per la sua cacciata, dopo che erano emerse delle irregolarità sulle sue liste.
Un affare tutto dentro AN, sembrerebbe, visto che lo sponsor di Di Girolamo è Andrini, ex manager dell'Amia, su nomina del sindaco Alemanno.
CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO
Il ribaltamento è dovuto sicuramente alla volontà manifestata da Fini di salvare definitivamente Di Girolamo.
PAOLO MONDANI
Lei crede veramente che Gianfranco Fini fosse così preoccupato di quello che sarebbe potuto emergere sul caso Mokbel - Di Girolamo?
CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO
Penso che si sia stati sicuramente in presenza di una situazione in cui gli interessi erano
fortissimi. E ho capito che Di Girolamo aveva gli argomenti giusti per poter ottenere questo risultato.
Dunque, sul chi fosse Di Girolamo, si sapeva già qualcosa nel 2008, prima che a marzo di quest'anno fosse scoperta la frode carosello tra Fastweb e Telecom Sparkle, con un giro di soldi da 2 miliardi e passa per un totale di 376 milioni di iva evasa.
Soldi inviati nei paradisi fiscali (ma non doveva esserci una stretta a questi paradisi?): l'uomo dei paradisi fiscali, il tesoriere di Gennaro Mokbel era proprio Di Girolamo, che in carcere, ha iniziato a parlare. Ed è venuta fuori anche un'altra brutta storia sui contratti gonfiati in T.S., con cui molti manager si sarebbero garantiti bonus e stipendi d'oro.

Dalla frode carosello, all'affare Digint: grazie ai soldi intascati, Mokbel voleva entrare in affari con Finmeccanica. Lo schema è semplice: si controlla tramite una società estera, un'azienda nel settore della difesa; dentro Finmeccanica si facevano una serie di contratti gonfiati con questa società, che poi veniva acquistata.
Uno schema, quello della Digint (controllata al 51% da parte di Cola e Mokbel, e al 49% da parte di Finmeccanica), che ricorda altri schemi, messi in atto negli anni 90 dallo stesso Guargliaglini all'epoca capo della Oto Melara, come ricordava il suo ex socio Francesco Pacini Battaglia.

Società off shore, che controllava società italiane, contratti che venivano pompati su queste ultime che venivano rivendute a Finmeccanica.
Quanto raccontato dal giornalista Mondani fa pensare male sul come viene gestita e concepita la sicurezza e la difesa nel nostro paese: agenti dei servizi che più che alla nostra sicurezza sono interessati agli affari. Faccendieri in contatto coi servizi italiani e stranieri, in grado di pilotare appalti solo a certe imprese o certi consorzi.

Sarà compito della magistratura accertare la presenza di eventuali reati. Ma una cosa è certa: dentro una questione così delicata come la nostra intelligence e la nostra sicurezza, non devono esserci zone d'ombra.

Come per centri contratti coperti da segreto, tra Italia e Libia:
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
L'aviazione libica insieme a Finmeccanica e ad Agusta ha fondato una Spa che nello scorso aprile ha aperto un'azienda vicino Tripoli che assembla elicotteri. Da più di 40 anni Oto Melara e Finmeccanica vendono armi a Gheddafi e nell'ottobre 2009, Selex di Marina Grossi ha firmato un contratto per 300 milioni di euro, che fornisce la Libia di un sistema di sensori ai confini. Un muro elettronico per impedire il passaggio di immigrati diretti in Europa. Come è andata questa operazione noi non lo sappiamo perché i contratti sono segreti. Ma in generale quando si vende un radar o un elicottero, quali percentuali prevedono i contratti di agenzia agli agenti mediatori?
DI RETTORE UFFICI O VENDI TE AZIENDA D’ARMI
Guardi premetto che tutte le imprese del mondo fanno così – sottolineo ‘tutte’ – le percentuali richieste dagli agenti sono le più svariate. Si passa dal 3% e in casi particolari, ad esempio nei paesi del terzo mondo, si arriva al 20 e anche più.
Quando ad un agente si paga una commissione superiore al 3%, sul valore totale del contratto, vuol dire che nella sua commissione è incorporato il denaro per il cliente.
CLAUDIO GATTI – INVIATO I L SOLE 24 ORE
Fino agli inizi del 2000, quando viene approvata la Convenzione contro la corruzione dei paesi dell’OCSE, in Europa, le multinazionali non solo avevano assoluta libertà di pagare tangenti a funzionari pubblici stranieri, ma addirittura quelle tangenti potevano dedurle dalle tasse. Dopo il 2000, anzi dopo 20012002, quando i parlamenti nazionali dei vari paesi europei, incluso l’Italia, ratificano la Convenzione, cambia tutto. Allora significa che non si pagano più tangenti da allora? Assolutamente no! Cambia soltanto il sistema.
Affari internazionali, con profonde radici locali, nel nostro territorio. Nella verde padania:
STEFANO FERRARIO – GI ORNALI STA
La provincia di Varese è anche definita provincia con le ali per la sua alta concentrazione di industrie a prevalente produzione bellica e aeronautiche come Aermacchi ora Alenia Aermacchi da quando è entrata in Finmeccanica e Agusta Westland, prima Agusta e dal 2001 con la joint venture con la Westland si sono fuse e si chiama Agusta Westland. Sempre parte di Finmeccanica.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Rotonda di Buguggiate. La provincia di Varese è tutta qui. In bicicletta i parlamentari leghisti eletti in zona, primo fra tutti Umberto Bossi. E in mezzo un Aermacchi che ha l'azienda a due passi. Sarà per questo che il presidente della provincia, il leghista Dario Galli, è stato messo nel cda di Finmeccanica. Pochi chilometri ancora e siamo in provincia di Novara, a Cameri, dove Finmeccanica assemblerà i pezzi del nuovo caccia bombardiere americano F35, che può imbarcare bombe nucleari. L'Italia, in un periodo di crisi nera, ha deciso di comprare 131 aerei F35.
DON RENATO SACCO PARROCO
È un progetto folle perché prevede una spesa di quasi 15 miliardi di euro.
PAOLO MONDAN I
Tutti italiani.
DON RENA TO SACCO PARROCO
Il governo ha detto che più o meno, per ricostruire in Abruzzo, ci vorrebbero 12 miliardi di euro. Noi, o meglio i nostri governanti, due giorni dopo il terremoto hanno deciso in
Commissione Difesa che bisognava investire 15 miliardi. Questa è follia...
P AOLO MONDAN I
Ah perché questa decisione dei 15 miliardi è dell’8 aprile 2009?
DON RENA TO SACCO PARROCO
2009 anche se parte da molto lontano, da quasi dieci anni fa. Con tutti i vari governi che sisono succeduti e questo è un po’ tragico. Ci sono delle bugie grandi come case quando si è detto:”sì, ma tutti questi miliardi sono per far sì che arriveranno sul territorio 10.000 posti di lavoro. E chi li butta via 10.000 posti di lavoro? È un’opportunità, ma si sapeva che era una bugia. Lo sapevano anche loro. Dopo poco ci hanno detto: “forse mille posti di lavoro”. Allora io dico: “faccio il prete non l’imprenditore...ma credo che con 15 miliardi di euro 1000 posti di lavoro sono capace anche io a farli”.
M I LENA GA BA NELLI I N STUDI O
Utilizzando le analisi di Deutsche Bank, la rivista economica Valori di Banca Etica, ha elaborato uno studio da cui emerge che Guarguaglini riconvertendo la produzione da civile a militare, ha trasformato la società in uno dei primi 5 grandi gruppi al mondo. Nel 2008 con l’intermediazione del suo consulente Lorenzo Cola, oggi in carcere, ha acquistato, con l’ok del Pentagono l’americana Drs, leader nel settore della tecnologia per la sicurezza militare.
Un’acquisizione pagata 3 miliardi e mezzo di euro e che ha triplicato il debito e oggi gli
interessi pesano. Le principali scadenze per il rimborso sono: 2013, 2018, 2019, 2022. In
sostanza Guarguaglini ha spostato il debito sui suoi successori.

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