15 novembre 2010

Report il debole dell'autorità – parte 2

Le ultime due authority di cui ha trattato l'inchiesta di Bernardo Iovene sono l'Isvap e l'authority per l'energia.

Il presidente dell'Isvap proviene proprio da imprese assicurative (ne conosce bene i “nervi dolenti”).Può fare poco o nulla sugli aumenti delle tariffe, ma può sanzionare le assicurazioni per mancati pagamenti dei sinistri.
Ma forse questo funziona meglio se a fare pressione è anche la televisione, come nella disputa tra il signor Ciaffi e la Unipol.

L'Isvap ha 362 dipendenti a 60000 euro l'anno; lo stipendio di Giannini è di 281000 euro e i suoi consiglieri sono (ex) politici a 90000 euro.

AEEG: autorità garante per l'energia. La più debole tra le authority e paradossalmente la più forte, perchè deve salvaguardare l'interesse dei cittadini nei confronti di Eni, Enel e Hera (i colossi energetici): trasparenza tariffe, gestione dei riclami, vigilare la concorrenza.
Si è occupata della doppia tariffazione dei cittadini che, al cambio del gestore, ricevono comunque la bolletta dell'ex gestore. AEEG ha gestito 250000 reclami, e ha raccolto 240 ml di euro di multe.
Il presidente Ortis, prende 521000 euro l'anno, ma ha rinunciato all'auto blu, e al termine dell'incarico farà altro (a 67 anni).
Ha chiesto la separazione tra Eni e Snam, per rendere più concorrente il mercato e togliere potere alla Eni, che in questi anni sta seguendo una politica energetica molto vicina a quella del governo, sfuggendo al controllo parlamentare. Cosa si dicono Putin e Berlusconi? E Gheddafi?
Forse per questo, per aver fatto il suo dovere, il parlamento non è riuscito in questi anni a nominare gli altri 3 consiglieri (su cinque).

Mokbel, Finmeccanica, Cola, il senatore Di Girolamo (salvato da Fini nel 2008, dice Taormina) .. questi i protagonisti della prossima inchiesta di Report.

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