02 novembre 2010

The plot against America

In America, come anche in Italia, le folle si lasciano soggiogare dagli slogan facili, le promesse. Parole semplici: tradizioni, famiglia, patria, valori.

Basta seguire la campagna elettorale portata avanti dall'estrema destra americana che si è ricompattata dietro quelle due parole “tea party”.

Estrema destra che sta usando tutto il suo potere mediatico e economico, per sfruttare la delusione di chi ha votato Obama per vincere le elezioni di midterm.

Con menzogne, promesse, sfruttando le paure verso gli immigrati, verso i diversi, verso chi sta fuori.

Obama pagherà il suo spostamento verso il centro, ma soprattutto il fatto che non ha saputo risolvere con una bacchetta magica che non poteva avere tutti i problemi che ha ereditato dai repubblicani stessi.
Oggi, con la crisi, il lavoro che non c'è, la paura della globalizzazione, le persone vogliono solo sentirsi rassicurate, non riesci a farle ragionare: “risolveremo il problema in 10 giorni”. Queste sono le frasi che funzionano.

In Italia si sente ripetere spesso, dai nominati del PDL in Parlamento, che un esecutivo tecnico sarebbe un “golpe”, “contrario alla volontà degli elettori”.
In America sta più o meno succedendo questo: oggi, non sono più necessari carri armati e l'esercito per fare un colpo di stato.
Bastano le televisioni:
in spot elettorali le lobby delle assicurazioni, le grandi banche, stanno spendendo quei milioni di dollari che non disposte a perdere con le riforme che il presidente Obama vuole fare.
Sanità per tutti, scuola per tutti, meno spese militari ….

Questa la posta in gioco.



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