Pensi a Siena, ai suoi
problemi (che non ti aspetti dovrebbero esserci), e ti viene in mente
il nostro paese che nonostante il clima, la cultura, la bellezza dei
pasaggi, non gode proprio di buona salute.
E anche nel nostro
paese un ruolo negativo l'hanno avuto proprio le banche: banche di
sistema (che appoggiano cioè le grandi opere decise dell'esecutivo),
banche d'affari, che fanno speculazioni, che si arricchiscono con gli
scudi fiscali e con i soldi esportati all'estero.
Banche, che da un pezzo non fanno più
gli interessi del territorio.
Report questa sera si occuperàproprio di questa città e della sua banca, la banca rossa, il Monte
dei paschi:
Sinossi della puntata
“La fine dei paschi” di Paolo Mondani:
Se dovessimo rappresentare i vizi e
le virtù dell’Italia con la fotografia di una sola città, quella
città sarebbe Siena. Sessantamila abitanti invece di sessanta
milioni. Arte, storia, turismo, aria buona, cucina meravigliosa e la
passione per la squadra di calcio che da anni gravita in serie A. Poi
ci sono i debiti, tanti debiti. Frutti inattesi di una classe
dirigente drammaticamente inadeguata per aver sottovalutato i segnali
della crisi. E qui entra in ballo la Banca Monte dei Paschi, la terza
per importanza del nostro Paese e i rapporti di forza della Città. I
tre Palazzi che gestiscono il potere : il palazzo comunale, al centro
di piazza del Campo, sede del consiglio comunale dove il sindaco
esprime la maggioranza dei consiglieri nella Fondazione; Rocca
Salimbeni, sede della banca; palazzo Sansedoni, che ospita la
Fondazione che controlla la banca.
Il Monte dei Paschi, nato nel
1472, il suo controllo è saldamente nelle mani dei gruppi di potere
dei partiti, della massoneria, dell'economia. A Siena lo definiscono:
il groviglio armonioso. E i senesi soprannominano la banca il Babbo
Monte. Il bilancio 2011 si è chiuso con un passivo di 8,4 miliardi
di euro. Uno shock. Mentre all'Università c’è un buco da 200
milioni, con un'inchiesta giudiziaria che coinvolge due rettori. Il
Presidente Giuseppe Mussari, alla guida della banca dal 2006, ora
lascia per far posto ad Alessandro Profumo. I problemi del
Montepaschi sono comuni ad altre banche italiane: l’economia
collassa e i Btp pesano come macigni nel portafoglio. Ma di
straordinario c’è stata l’operazione Antonveneta, pagata più di
10 miliardi nel 2007, quando Emilio Botin, due mesi prima, l'aveva
comprata per molto meno. Poi c'è la Fondazione Mps, l’anacronistico
azionista con la maggioranza assoluta della banca. Dalla sua
istituzione nel 1996 a oggi ha gestito, sotto forma di erogazioni, il
fiume di soldi che le arrivavano dalla banca sotto forma di
dividendi. Ha ristrutturato scuole, strade, palazzi e poli museali.
Ha anche dato soldi a pioggia, dalle sponsorizzazioni della squadra
di calcio, alle dazioni alle più bizzarre associazioni o alle sagre
paesane. Perché di soldi ce n’erano tanti e non finivano mai. Pur
di rimanere con più del 50 per cento, in questi anni, la Fondazione
si è venduta quasi tutto quello che poteva vendere e si è
indebitata fino al collo. Talmente indebitata che per il proprio
futuro getta lo sguardo fuori le mura senesi.
La seconda inchiesta della serata riguarda l'industria della produzione del latte: per aver sfiorato la produzione di latte, l'Italia è stata multata dall'Europa. Sul pagamento delle multe poi, c'è stata una vera e propria battaglia politica col partito della Lega che ha difeso i “suoi” allevatori, sospendendo il pagamento delle multe.
Ma
poi si scopre che, tra gli animali censiti, compare anche uno Yak
che, difficilmente, produrrà il latte che deve rientrare nelle quote
europee.
Come aveva già rilevato anche Presadiretta in una
puntata di qualche mese fa, non sappiamo nemmeno quante sono le mucche censite dai nostri allevatori. Forse anche qui c'è spazio per
un'indagine della magistratura, perchè qualcuno potrebbe aver fatto
il furbo e aver inserito nelle liste (per avere i fondi dall'Europa)
qualche vacca fantasma.
Porca
vacca (come il servizio di Luca Chianca), è proprio il caso di dire:
Cosa ci fa uno Yak tibetano nella
banca dati dei nostri animali che producono latte? Un'indagine dei
carabinieri ha riscontrato incongruenze tra gli enti che gestiscono
il settore lattiero, non sappiamo esattamente quante mucche abbiamo e
quanto latte produciamo eppure per anni abbiamo dichiarato di sforare
le quote. Come e da chi sono stati gestiti in questi anni i 7
miliardi di euro di contributi dell'agricoltura?
Infine, il business delle acque termali: quanto
del giro d'affari per le acque termali finisce ai comuni? E quanto
finisce in altre tasche? Anche qui, un tesoro dello Stato italiano
che non è ben valorizzato o ben gestito.
Sono 170 i comuni termali in Italia e siamo
la meta preferita del turismo del benessere. L'affare, compreso
l'indotto, è di circa 11 miliardi di euro l'anno. Ma quanto riescono
a tirar su gli Enti locali dai privati che si ingrassano gestendo una
risorsa pubblica?
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