Ce li ricorderemo per bene questi mesi che stiamo vivendo.
Una crisi che sembra peggiorare ogni giorno nonostante i tagli e i sacrifici.
L'emoraggia nei posti di lavoro, l'allontanamento degli elettori dai partiti che ogni giorno che passa si dimostrano sempre meno all'altezza per la risoluzione dei problemi.
E ora, dopo le scosse delle elezioni e della bomba a Brindisi, le scosse del terremoto in Emilia.
Tutti i nodi vengono al pettine: le costruzioni non a norma, l'assenza di una mappatura delle zone a rischio, la gente che non sa cosa fare.
E questo il momento in cui lo Stato riesce a riconquistare credibilità, rinunciando subito a sfilate, grandi opere per altro cemento, le solite leggi ad personam (per salvare le solite persone), per dedicarsi alle vittime delle scosse e evitare altre vittime.
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