24 maggio 2012

Perchè le stragi di mafia

Perchè sono stati uccisi Falcone e Borsellino? E prima di loro i magistrati Rocco Chinnici, Gaetano Costa, Cesare Terranova? E nelle forze di polizia Boris Giuliano, Emanuele Basile,
Per la mafia?
Non è solo per questo.

Quello che faceva paura, nell'operato di questi rappresentanti dello Stato, non era solo la loro azione di contrasto alle cosche.
Falcone e Borsellino sono stati uccisi perchè con la loro azione stavano mettendo in crisi tutto un sistema di potere in cui la mafia aveva solo una parte.

Quel sistema di potere comprendeva magistrati, presidenti di corte, funzionari dei servizi, sindaci e assessori, presidenti di provincia e di regione.
Un sistema di potere nato e cresciuto coi soldi pubblici che piovevano al sud e che finivano in corruzione e nelle tasche degli amici costruttori.
Quelli che noi oggi chiamiamo eroi, erano pericolosi non solo ai "bravi" come come zu Totò Riina, ma anche ai troppi Don Rodrigo che comandavano in Sicilia.

Chinnici, Costa, Terranova, Falcone, Borsellino erano soprattutto indipendenti e indifferenti a quei richiami all'ordine e quelle pressioni che ricevevano nelle loro stanze, in segreto, per smetterla di indagare su un certo personaggio importante, di voler entrare nei conti bancari di quell'altro prestanome.
Erano servitori dello stato fedeli alla Costituzione: oggi si direbbe partigiani della Costituzione, se non fosse diventata quasi un'accusa infamante.

Roberto Scarpinato, che ha firmato la prefazione del libro di Antonella Mascali "Le ultime parole di Falcone e Borsellino" cita un episodio in particolare, preso dal diario di Rocco Chinnici:

Foglio del 24 novembre 1981. Appunto relativo al 18 maggio 1982.
ore 12 - Vado da Pizzillo per chiedere di applicare un pretore in sostituzione a La Commare dal momento che il Csm ha deciso che la competenza è del presidente della corte. Mi investe in malo modo dicendomi che all'ufficio istruzione stiamo rovinando l'economia palermitana disponendo indagini ed accertamenti a mezzo della guardia di finanza. Mi dice chiaramente che devo caricare di processi semplici Falcone in maniera che "cerchi di scoprire nulla perchè i giudici istruttori non hanno mai scoperto nulla". Osservo che ciò non è esatto in quanto sono stato proprio i giudici istruttori di Palermo che hanno - inconfutabilmente - scoperto i canali della droga tra Palermo e gli Usa e tanti altri fatti di notevole gravità. Cerca di dominare la sua ira ma non ci riesce. Mi dice che verrà ad ispezionare l'ufficio (ed io lo invito a farlo); è indignato perchè ancora Barrile non ha archiviato la sporca faccenda dei contributi (miliardi per la elettrificazione delle loro aziende agricole); l'uomo che a Palermo non ha mai fatto nulla per colpire la mafia che anzi con i suoi rapporti con i grossi mafiosi l'ha incrementata. Pizzillo con il complice Scozzari ha "insabbiato" tutti i processi nei quali è implicata la mafia, non sa più nascondere le sue reazioni e il suo vero volto. Mi dice che la dobbiamo finire, che non dobbiamo più disporre accertamenti nelle banche.
Quanti altri magistrati hanno invece preferito lasciar perdere, farsi da parte, non fare il proprio dovere?

Leggi le storie degli anni passati e sembra di rileggere delle storie di oggi.
Sulla ndrangheta al nord, che non esiste e che al massimo, si tratta di qualche banda di criminali.
Sulle intromissioni della magistratura dentro la politica, quando si inquisisce qualche onorevole a Roma (inchiesta ad orologeria), qualche consigliere nelle regioni, nelle province o nei comuni.
Sulle conseguenze che una certa indagine che coinvolge un importante gruppo industriale, potrebbe avere sullo stesso. Per esempio le tangenti nel gruppo Finmeccanica, tanto per fare un nome.

Napolitano ieri ha fatto una affermazione importante: occorre "proseguire con la piu' grande determinazione e tenacia sulla strada segnata dal loro sacrificio, da Giovanni Falcone e da Paolo Borsellino".

E allora cosa si aspetta a fare una seria legge contro la corruzione?
Cosa aspettanno i partiti a fare pulizia al loro interno?
Perchè certi tagli contro le forze dell'ordine e contro la magistratura?
Perchè snaturare la legge di confisca dei beni, voluta e pagata con la vita da La Torre e Dalla Chiesa?
Perchè in parlamento girano proposte di legge che limitano le intercettazioni, che diminuiscono i tempi di prescrizione, che rendono impotenti i magistrati contro i reati dei colletti bianchi?
Chinnici non prestò ascolto alle parole dell'eccellenza Pizzillo e lasciò Falcone lavorare in pace.

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